Siracusa. Restauro in diretta, così i sarcofagi egizi riprendono vita
In attesa che il Museo Egizio di Torino sbarchi a Catania per quello che potrebbe diventare un altro punto di riferimento sulla civiltà delle piramidi in Italia, approdano a Siracusa (e per la prima volta in Sicilia) i sarcofagi di Deir el-Bahari, appartenenti alla collezione dei Musées Royaux d'Art et d'Histoire di Bruxelles esposti nella mostra La porta dei sacerdoti. Un percorso espositivo fra i reperti ritrovati nel 1891 nel secondo nascondiglio di Deir el-Bahari (comunemente conosciuto con il nome moderno di "Ba bel Gasus" che signifia appunto "La porta dei sacerdoti"), a nord del tempio di Hatshepsut, risalenti alla XXI Dinastia e appartenenti al corpo sacerdotale di Amon. Ma non solo. Perché negli spazi della Galleria civica Montevergini (restituiti per l'occasione alla città), a pochi passi dalla meraviglia di piazza Duomo, il suggestivo viaggio al tempo degli egizi prende magicamente vita con l'esperienza del restauro in pubblico realizzata dall'Istituto europeo del restauro di Ischia. Nella sala finale è stato infatti allestito il modulo-laboratorio "Europa" (progettato dalla struttura campana e vincitore lo scorso anno del Brussels Visit Award nella Categoria New Concept) che permetterà ai visitatori di assistere in diretta a tutte le fasi di recupero dei preziosi sarcofagi, «dando vita – assicura il presidente dell'istituto, Teodoro Auricchio, uno dei massimi esperti di restauro ligneo a livello internazionale che sta guidando il team insieme alla dottoressa Annalisa Pilato – a un'esperienza museale innovativa e di altissimo interesse educativo e culturale».
Per tutta la durata della mostra (fino al 7 novembre), i tecnici dell'istituto insieme a una squadra di sette giovani restauratrici giunte da tutto il mondo per specializzarsi nel campo del restauro del legno archeologico, porteranno i sarcofagi agli antichi splendori, sotto gli occhi meravigliati dei visitatori.La mostra espone 139 pezzi, il cuore della collezione egizia dei Musées Royaux d'Art et d'Histoire di Bruxelles. «Tutti i reperti esposti appartengono a un periodo poco conosciuto della civiltà egizia, il terzo periodo intermedio, corrispondente alla XXI Dinastia (1070-900 a.C.) – spiega l'egittologo Luc Delvaux, curatore della mostra –. Spicca la mummia di un bambino che per la prima volta lascia la sede del museo belga e alcuni pezzi mai esposti in pubblico. Oltre a sei sarcofagi splendidamente decorati a cui si aggiungono preziose tavole di mummia e numerosi suppellettili facenti parte dei corredi funerari, statue di Osiride, ushabti, steli lignei. Una mostra inedita che ha l'obiettivo di far conoscere il patrimonio artistico e archeologico di una delle più importanti e più grandi istituzioni museali d'Europa».
La collaborazione tra il museo blega e l'Istituto europeo del restauro è nata nel 2014 con l'affidamento degli interventi sui delicati reperti della collezione egizia. Dopo una prima fase diagnostica nel Castello aragonese di Ischia e l'esperienza del modulo "Europa" a Bruxelles, il percorso continua nella città aretusea, «nell'estremo lembo dell'Europa, città di frontiera nel cuore del Mediterraneo, lanciando un messaggio di dialogo e di arricchimento interculturale che guarda al passato ma parla all'oggi», ha detto l'assessore alla cultura, Francesco Italia, nell'avviare con questa mostra le attività culturali della Galleria civica e le celebrazioni per il 2750° anniversario della fondazione di Siracusa.