Lavillenie "cancella" Bubka, lo zar
dell'asta, il più grande di tutti della specialità. E per
riscrivere la storia dell'atletica il francese sceglie proprio
Donetsk, da dove Sergei Bubka a 15 anni mosse i primi passi
della sua inimitabile carriera. Nella riunione del meeting
ucraino Renaud Lavillenie, olimpionico a Londra, supera
l'asticella dei 6,16 oscurando il primato mondiale assoluto di
6.15 di Bubka. Un primato ancora più longevo del record dei 200
metri di Pietro Mennea: resisteva infatti da ben 21 anni, dal 21
febbraio 1993. E curiosamente anche allora teatro del record
dello zar dell'asta fu proprio Donetsk.
Che fosse aria di primato evidentemente l'aveva avvertito
perfino il grande Bubka, che ha assistito all'evento e alla fine
si è complimentato con il francese. «Sono davvero fiero di lui -
ha detto -. È un grande giorno e una grande performance: sono
troppo contento per Renaud e deve essere un esempio per questo
sport». Un vero e proprio passaggio di consegne tra i due, anche
Bubka "incorona" Lavillenie: «È il mio successore ideale. Non
sono deluso, ho pensato che il record sarebbe potuto cadere in
precedenza. Questo è un bene per l'atletica. Io non sono triste,
anzi».
Dopo aver superato l'asticella a 5,91 il francese ha commesso
due errori a 6,01 rischiando l'eliminazione. Ma al terzo
tentativo ha superato largamente la misura. Quindi, ha chiesto
di portare la misura direttamente a 6,16, nuovo record del
mondo. E sotto gli occhi dello stesso Bubka ha effettuato un
primo salto perfetto che l'ha lanciato nell'orbita dei grandi di
tutti i tempi.
Preso dall'euforia Lavillenie ha anche provato a
migliorarlo ulteriormente chiedendo la misura di 6,21. Ma il
tentativo è fallito. Bubka mantiene comunque il primato outdoor
(dove si disputano le gare olimpiche) con il 6,14 ottenuto a
Sestriere nel 1994. All'aperto Lavillenie ha come migliore
misura un 6,02 (misura centrata a Londra nel 2013).
Il 27enne francese proverà comunque a migliorarsi anche
outdoor. «Non c'è niente da dire, è incredibile, sono ancora in
aria» le prime parole di Lavillenie dopo l'impresa. Adesso il
dopo-Bubka può davvero dirsi iniziato.