Agorà

Il caso. Razzismo "al contrario" nel rugby

Riccardo Maccioni lunedì 23 ottobre 2023

Un momento della semifinale Sudafrica-Inghilterra

La notizia è doppia. Perché si tratta di un episodio di razzismo al contrario e, in aggiunta, perché si è verificato in uno sport considerato esempio di buon comportamento, di fair play, come il rugby. Sembra infatti che durante la semifinale mondiale un giocatore sudafricano di colore abbia pesantemente insultato un avversario inglese per la sua pelle bianca. I protagonisti sono Bongi Mbonambi, tallonatore degli Springboks, la nazionale sudafricana e il terza linea dell’Inghilterra Tom Curry. Il brutto gesto è stato seguito in diretta dagli spalti dello stadio francese di Saint-Denis grazie al microfono di cui sono dotati gli arbitri. Uno di loro Ben O’Keeffe al 28° del primo tempo del primo tempo si è sentito chiedere da Curry: «signore se il loro tallonatore mi chiama “white” (“bianco” e poi l’insulto) che devo fare?» «Per favore niente» la risposta. «Allora andrò avanti», la replica del giocatore che non è tornato sull’episodio con i giornalisti a fine gara. L’ha fatto invece la federazione inglese presentando un reclamo a quella mondiale ovvero World Rugby che a propria volta ha fatto sapere di voler prendere «molto sul serio» l’episodio aprendo un’indagine formale sull’incidente. In caso di squalifica, il Sudafrica perderebbe Mbonambi per la finale di sabato 28 ottobre a Parigi contro gli All Blacks neozelandesi. Il Sudafrica ha infatti battuto in semifinale gli inglesi 16 a 15. Oltretutto il 32enne, che sarà ascoltato dalla commissione disciplinare, è l'unico tallonatore (giocatore che nella mischia cerca di catturare il pallone con i piedi) della sua nazionale che dunque rischia di essere fortemente penalizzata sabato prossimo.