Agorà

NOVITÀ IN VIDEO. Raiuno diventa il regno delle fiabe

Tiziana Lupi sabato 24 novembre 2012
Una Baghdad dalle atmosfere incantate (ricostruita in Tunisia), costumi da favola, personaggi fiabeschi ma, soprattutto, l’Amore (quello con la "a" maiuscola) che trionfa, sempre e comunque. Gli ingredienti per far sognare tutta la famiglia davanti alla tv, lunedì 26 e martedì 27 novembre (in prima serata su Raiuno), ci sono tutti ne Le Mille e una Notte, la miniserie prodotta da Lux Vide e Rai Fiction (con apporti da Francia, Spagna e Germania) e liberamente ispirata all’omonima raccolta di fiabe. Diretta da Marco Pontecorvo e interpretata da Vanessa Hessler, Marco Bocci, Raffaella Rea, Massimo Lopez, Paz Vega e Serra Ylmaz, la fiction racconta una storia d’amore: quella tra la principessa Sherazade e il calzolaio Aladino. Un amore impossibile a causa della differenza sociale che li porta a innamorarsi, allontanarsi, ritrovarsi in un crescendo di avventure. Il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta osserva: «Le Mille e una Notte è la favola delle favole, realizzarla non è stato facile. Ed è anche, insieme, una lode della funzione salvifica della parola, perché Sherazade si salva parlando, e della potenza dell’amore che riesce a superare tutte le differenze». Per Andreatta «la linea delle favole, che la Lux ha iniziato con Pinocchio e Cenerentola, è molto importante per noi perché aggrega il pubblico familiare che invece, solitamente, si disgrega davanti alla tv».Non a caso la Lux intende proseguire su questa strada e sono tre (per il momento) i titoli a cui i produttori Luca e Matilde Bernabei stanno pensando: La Bella e la Bestia, Peter Pan e La Sirenetta. Quest’ultima farebbe felice Vanessa Hessler, qui Sherazade ma grande ammiratrice di Ariel: «Il problema è trovare il modo di realizzarla. La storia è ambientata sott’acqua, altro che effetti speciali» scherza Bernabei che, con la Lux, ha prodotto anche Santa Barbara, in onda su Raiuno il 4 dicembre ancora con Hessler.De Le Mille e una Notte si dice entusiasta Marco Bocci grazie al suo Aladino che «è vitale, allegro, ottimista e curioso». Con lui Massimo Lopez nei panni di un genio inconsueto: «È un personaggio diverso da quello che siamo abituati a conoscere, che esce dalla lampada e accetta passivamente di aiutare Aladino. Il nostro genio è un uomo con la sua personalità in cui mi sono un po’ rispecchiato. Sarà una guida per Aladino». «Questa è una favola apparentemente lontana da noi che, invece, riesce a trascinarti» osserva il regista Marco Pontecorvo che alla domanda quanto il cognome che porta rappresenti un ingombro, risponde: «Il peso lo senti quando ti devi staccare dalla famiglia. Ora di mio padre (Gillo, ndr) ho solo un bel ricordo anche perché io ho fatto un’altra carriera e sono arrivato alla regia quando lui, purtroppo, era già morto. Il mio primo film non è riuscito a vederlo».