Uno si gode lo scudetto. Non parla del futuro, anche perchè quello che doveva dire per restare, lo ha già detto. Gli altri parlano poco. Ammiccano, rimandano decisioni e dichiarazioni a fine stagione. Ma è un fatto che a tutt’oggi, sei delle prime otto formazioni in classifica non sanno affatto chi sarà il proprio tecnico nella prossima stagione. Da Conte a Mazzarri, da Allegri a Montella, Stramaccioni e Andreazzoli: solo Udinese e Lazio sanno che Guidolin e Petkovic quasi certamente resteranno. Per il resto un rebus mai visto prima. Ad iniziare dalla Juventus, che oggi anticipa alle 18 il penultimo turno di campionato contro il Cagliari: «Oggi non parlo di me, sono qui per esaltare il mio gruppo di lavoro», ha spiegato ieri Antonio Conte che non ha ancora sciolto i dubbi sul suo futuro. Non dice se resterà alla Juve (probabile), se deciderà di prendersi un anno sabbatico (possibile) oppure se sceglierà di andare all’estero (difficile), visto che molti club europei (Chelsea e il Psg in testa) lo seguono con attenzione. Intanto la sua Juventus non pare volersi accontentare e oggi prima di abbandonarsi alla grande festa con i propri tifosi proverà ad avvicinare il record di punti di Capello (91 nel 2005-06, impresa poi cancellata da Calciopoli) eguagliare i primati di vittorie consecutive (10 nel 1931-32) e di successi in Serie A (28 nel 1949-50) e migliorare il primato di punti di vantaggio sulla seconda fatto registrare da Lippi (+10 punti sulle inseguitrici Lazio e Parma nel 1994-95). «Ma più ancora dei record ci interessa dare continuità a quello che stiamo facendo - precisa Conte - chiudendo il campionato nel migliore dei modi». Ore decisive anche in casa Milan. Mentre Berlusconi non perde occasione per blandirlo in privato e criticarlo in pubblico, Massimiliano Allegri è stato chiaro: «A fine campionato conoscerete il mio futuro». Galliani, che sa bene come le alternative non siano molte, è costretto a mediare anche se il terzo posto in classifica che vale l’ingresso ai preliminari di Champions e le dichiarazioni dei suoi giocatori (tutte a favore di una sua riconferma) spingono la bilancia verso un Allegri ancora sulla panchina rossonera nella prossima stagione.Molto più lontano dalla riconferma è Mazzarri a Napoli: al 30 giugno scade il suo contratto e non è un mistero che la Roma - che non confermerà Andreazzoli - e soprattutto l’Inter lo corteggiano. Anche Montella, nel caso si liberasse la panchina del Napoli tornerebbe in gioco per un possibile addio a Firenze.Ieri intanto Moratti ha incontrato il sempre più disperato Stramaccioni: il sodalizio tra i due potrebbe continuare nonostante tutto (almeno questo ha sempre dichiarato il presidente), ma un improvviso cambio di rotta non sarebbe affatto sorprendente.