Tv Ragazzi. Quanti "FuoriClasse" nella banda di Acampa
Mario Acampa conduce "La Banda dei FuoriClasse" su RaiGulp, ore 9.15
Drinn. Le scuole sono chiuse, ma una campanella suona. È quella della Banda dei Fuori-Classe, una chicca del progetto #lascuolanonsiferma che ogni mattina, dal lunedì al venerdì, su Rai Gulp (canale 42), in perfetto orario alle 9.15, apre le porte della scuola in tv a tutti i ragazzi delle scuole primarie (prima ora) e secondarie di primo grado (seconda e terza ora). E così sarà per tutto maggio. Il conduttore, Mario Acampa, accompagnato dall’illustratore Gabriele Pino, comincia la giornata al suo “banco”, con la tazza della colazione, e con il sorriso coinvolge gli insegnanti collegati in streaming, lancia videolezioni e interagisce con i ragazzi a casa (le puntate sono disponibili poi su RaiPlay). «La nostra banda è aperta a tutti – dice Acampa – e cerchiamo di essere un sostegno soprattutto per i ragazzi che non hanno una connessione a internet. Per loro la chiusura della scuola è stata una perdita grandissima che cerchiamo di colmare a modo nostro, provando a ridare quella regolarità che a tutti manca. Dai messaggi che ci arrivano, possiamo dire di aver raggiunto l’obiettivo». A mettersi davanti alla tv sono spesso anche i genitori e ci sono intere classi che fanno didattica attraverso le lezioni della Banda. Non è un caso che l’università di Palermo e di Firenze stanno ora conducendo una ricerca proprio sulla tipologia di “insegnamento” attraverso la tv proposta dalla Banda dei FuoriClasse. «La scuola è troppo importante per... lasciarla chiusa. Ci segna, ci permette di conoscere e di sognare», continua Acampa, che con una laurea in legge in tasca ha scelto la via artistica, con importanti partecipazioni cinematografiche, teatrali e televisive: «La mia insegnante di diritto internazionale, la materia della tesi, mi pungolò: “Ci vorrebbero divulgatori come lei…”. E allora mi sono detto: perché no? E si è aperta un’altra strada, quella dell’edutainment ». Da questa esperienza e dal rapporto quotidiano con i ragazzi, anche se a distanza Acampa ha imparato due cose: «Uno: che i ragazzi non sono una massa indistinta, annoiata e senza stimoli. Due: la necessità di umanità, di far sentire loro che c’è una persona che ti segue, ti chiede “come stai?”. Che ti dice “tranquillo, ora fac-ciamo lezione”. Nella maniera completa e divertente».
Una scommessa organizzativa e produttiva realizzata e vinta in pochissimi giorni dalla Rai in collaborazione con il ministero dell’Istruzione. «Produrre un programma per ragazzi in diretta durante questa situazione di emergenza è possibile grazie alla capacità e alla passione del personale del Centro di produzione Rai di Torino, che ha saputo allestire in tempi record uno studio, la regia e sistemi di comunicazione efficienti nel rispetto delle norme di distanziamento sociale», ha detto con orgoglio il direttore di Rai Ragazzi, Luca Milano, che ha aggiunto: «La missione di fornire ai bambini e ai ragazzi un sostegno educativo è la molla che ha reso tutto possibile». Lo sa bene la vicedirettrice di Rai Ragazzi e presidente della commissione pari opportunità della Rai, Mussi Bollini, che dagli anni Ottanta si occupa di tv per i più piccoli: «Quasi 4 milioni di italiani, fra 0 e 12 anni che si scoprono in un periodo come questo ancora più fragili. Senza contare quel 30% di ragazzi che vivono con un digital divide. Nei primi incontri che abbiamo avuto proprio prima di Pasqua con il ministero, c’è stata proprio l’esigenza di sostenere i più piccoli. In cinque giorni abbiamo messo in campo un’offerta dedicata completa. Trovando una disponibilità straordinaria di enti, case di produzione specializzate nella didattica e case editrici che hanno offerto i loro contenuti in maniera gratuita, Cnr, MyEdu, Schooltoon, Hub Scuola Mondadori – Rizzoli, DeAgostini Editore, Fme Education». Una grande e impegnativa sfida, se si considera che Rai Gulp è «l’unico canale tematico che propone programmi in diretta televisiva. Per produrre La Banda dei FuoriClasse le redazioni di Rai Ragazzi stanno lavorando in smart working, sperimentando nuovi modelli produttivi che andranno a modificare l’offerta televisiva del futuro». A fine agosto, per esempio, si pensa già a un Ripassone con un rimontaggio delle lezioni di questo periodo. «Ma stiamo ragionando – conclude Mussi Bollini – su nuovi format pomeridiani per accompagnare la ripresa e il rientro a scuola a settembre».