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Formula 1. Gp Austria: Hamilton in pole, Vettel terzo

Paolo Ciccarone sabato 20 giugno 2015
Dimmi come sbagli ti dirò chi sei. Nell’ultimo giro delle qualifiche austriache si è visto come fra Hamilton e Rosberg nessuno dei due abbia voglia di mollare e alla fine entrambi, nel momento topico, commettono un errore. Ci sono errori, però, che non cambiano la sostanza delle cose ed errori che ne stravolgono il contenuto. Nel primo caso si possono considerare tali i testacoda di Lewis Hamilton e Nico Rosberg nel corso dell’ultimo giro di qualifica del GP d’Austria, visto che erano ai primi due posti della classifica e lo sbaglio non ha cambiato nulla dello stato delle cose. “Non so cosa abbia combinato Lewis - dice Rosberg – ero in vantaggio nel T2 ho spinto molto e devo aver toccato l’erba sintetica all’uscita della curva e son finito fuori, peccato, potevo migliorare ma a questo punto penso e spero in una bella partenza visto che dopo la prima curva c’è un rettilineo molto lungo che potrebbe darmi un vantaggio per passare Hamilton anche se correre con la stessa macchina diventa difficile per stargli davanti”. “Ho spinto molto ma ho bloccato le gomme posteriori finendo in testacoda”, è il laconico commento di Hamilton. Come detto, sono stati due errori che non hanno cambiato la storia delle prove. Diverso invece il discorso per Kimi Raikkonen, il cui errore (suo o della squadra) ha cambiato la fisionomia delle qualifiche. Restare fuori dopo la prima eliminatoria, segnare il 18 tempo e partire dal fondo (14 grazie alle penalizzazioni inflitte ai piloti McLaren e Red Bull per aver sostituito motori e cambi) fa capire come la distrazione che sovente coinvolge il pilota finlandese nei momenti determinanti, mal si sposa con un ingaggio elevato (si parla di 20 milioni all’anno) rispetto ai risultati raggiunti. Se poi questo errore clamoroso, frutto di superficialità o distrazione, si confronta con Vettel che ha ottenuto il terzo tempo e quindi parte in seconda fila, si capisce come l’insofferenza alla Ferrari stia crescendo sempre più. Ma è una sofferenza che difficilmente troverà soluzione durante l’anno. Lasciarlo a piedi è impensabile (mancherebbe un degno sostituto) e poi Raikkonen è uno che potrebbe risorgere in certe piste e certe condizioni. Se errore è stato commesso, risale a fine 2013 quando alla Ferrari decisero di riprenderselo in squadra. E ora per rimediare all’errore, non c’è tempo. Come non c’è tempo per recuperare contro le Mercedes che continuano a dettare legge, ma anche questo si sapeva e l’unica cosa da fare è quello di non rassegnarsi mai. Come non si rassegnano alla McLaren: Button e Alonso penalizzati di 25 posti in griglia per sostituzione motori, turbo e cambio, oltre all’ultima fila faranno pure un drive trough dai box, ci manca solo che gli sparino nelle gomme e il gioco è fatto, ma qui l’errore lo ha fatto la federazione imponendo delle regole ridicole e prive di comprensione, oltre che di giustizia, per chi incappa nei problemi tecnici di un regolamento farlocco.