Musica. Claudio Baglioni: «Il Premio Tenco supera le etichette musicali»
Claudio Baglioni riceverà questa sera il Premio Tenco 2022
Un riconoscimento che chiude il cerchio con la storia, mettendo a tacere antichi pregiudizi, il Premio Tenco 2022 alla carriera che Claudio Baglioni riceverà questa sera al Teatro Ariston di Sanremo, in chiusura della quarantacinquesima edizione della Rassegna della Canzone d’Autore. «Pensavo che non sarei più riuscito a venire al Tenco – ha commentato Baglioni – visti i miei precedenti "inciuci" con il Festival di Sanremo. Non so se avrei meritato che succedesse prima ma l’importante è che sia accaduto». Il riconoscimento che riceverà Baglioni è quello che dal 1974 viene assegnato alla carriera degli artisti che hanno apportato un contributo significativo alla canzone d’autore. Anni in cui le ideologie ponevano una netta divisione tra i cantautori politici e coloro che cantavano l’amore scalando le classifiche come lui. «Non la vedo come una sorta di rivincita – ha commentato Baglioni a proposito della sua presenza al Tenco – perché forse è anche giusto aver creato una sorta di divisione tra generi musicali. Mi capita di partecipare ad eventi dove magari ti trovi con personaggi usciti dai talent e sembra che tutti facciamo la stessa cosa, ma non è così».
Nella motivazione per l’assegnazione del Premio si legge che «Claudio Baglioni sin dalla fine degli anni Sessanta ricerca attraverso la canzone quell’attimo di eterno che tramite l’arte sappia descrivere la vita, per battere il tempo a tempo di musica». «Certe divisioni – ha detto Baglioni – anche nella musica sono nate in anni rivoluzionari in cui era necessario essere sbrigativi distinguere fra chi era militante e chi no. Ma l’impegno nelle proprie opere è indipendente dalla tua attività civica. C’è stata, non solo per me ma per tanti altri, fretta di etichettare e di mettere una didascalia a quello che facevamo. In alcuni momenti se ne soffre, perché si vorrebbe partecipare a quell’idea di cambiare il mondo. Io avevo a che fare con i miei problemi, le mie timidezze, volevo esprimere quello che avevo dentro e volevo essere un buon musicista».
A proposito di politica, Baglioni per quello che riguarda il nuovo Governo insediatosi oggi sostiene: «Non ho molte aspettative, ma spero in una regia di comando matura e che si abbassino i toni, a cominciare dal dire maggioranza e minoranza anziché opposizione. Certo, questo nuovo governo rappresenta un fatto epocale, storico, che non si immaginava potesse accadere... ma, pur non essendo io un complottista, credo che il governo mondiale non conceda margini elevati di azione». Cosa chiederebbe per il mondo dello spettacolo? «Come artista non chiederei nulla al Governo e al ministro della Cultura, visto che noi siamo già del privilegiati; ma forse per tutte quelle forze che lavorano per noi potrebbero chiedere e avere qualcosa in più, magari una legge strutturale per la musica come quella che già esiste per il cinema».
Intanto Baglioni annuncia ben settantadue gli appuntamenti dal vivo del Dodici Note Solo Bis, il tour nei maggiori teatri lirici e di tradizione d’Italia che riporterà in scena Baglioni in versione voce, pianoforte e altri strumenti, con le composizioni più preziose del suo repertorio. La data zero è fissata per il 6 novembre al Teatro Comunale di Caserta, la prima il 7 novembre al Teatro San Carlo di Napoli mentre l’ultimo concerto è in programma per il 18 febbraio 2023 al Teatro degli Arcimboldi di Milano.