Triennale. Premio italiano di Architettura, a Aimaro Isola quello alla carriera
Aimaro Isola premiato da Stefano Boeri con il Premio italiano di Architettura alla carriera
Si è svolta oggi in Triennale Milano la cerimonia di premiazione della quarta edizione del Premio italiano di Architettura - progetto annuale promosso da Triennale e da Maxxi - Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Il premio alla carriara è andato ad Aimaro Isola, che segue nel palmares Renzo Piano, Paolo Portoghesi e Andrea Branzi.
«La carriera di Aimaro Oreglia d'Isola - si legge nella motivazione - ha nutrito il dibattito architettonico intorno ai temi del rapporto tra modernità e tradizione, naturale e artificiale, territorio e paesaggio, per tutta la seconda metà del Novecento, traghettandoli fino ad oggi, dove ci appaiono più che mai attuali. L'originalità dello studio si impone fin dai primi anni di attività, per arrivare ben presto a scatenare un intenso dibattito a livello internazionale sul senso dell'architettura moderna rispetto alla storia e alle culture locali. Unitamente all'intensa attività accademica e al valore del disegno che costituisce a sua volta un ulteriore percorso di ricerca parallelo, il pensiero e la pratica di Aimaro Oreglia d'Isola hanno dato e continuano a dare un contributo decisivo all'architettura, intesa come palinsesto culturale e come paesaggio».
Isola ha formato una longeva coppia professionale con Roberto Gabetti (scomparso nel 2000), firmando edifici come la Bottega d'Erasmo a Torino, il complesso residenziale Olivetti di Ivrea e il notevole Quinto palazzo Snam a San Donato. Bisogna sotttolineare che i due hanno realizzato anche numerosi complessi religiosi ed ecclesiastici, come la chiesa a Montoso, Bagnolo Piemonte (1967), la chiesa dei Santi Apostoli di Piossasco (Torino, 1969-1973), il monastero delle carmelitane scalze di Quart (Aosta, 1984-85), la chiesa parrocchiale Sacra Famiglia a Roccabruna (Cuneo, 1993-2001), la chiesa di San Giovanni Battista a Desio (Milano, 1994-1995), scrivendo un capitolo importante dell'architettura sacra del secondo Novecento.
La nuova architettura religiosa è stata protagonista con il Premio per il miglior edificio realizzato negli ultimi 3 anni, assegnato ex-aequo a Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci, Franceschino Serra per il progetto del Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara (Sini, Oristano, 2021) e a Elasticofarm per il progetto per il nuovo complesso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) S-LAB. (Torino, 2020). La giuria ha riconosciuto che il complesso parrocchiale di Santa Chiara «si colloca nell'area centrale del piccolo abitato di Sini, nella Sardegna interna, con rigore formale e consapevolezza contestuale, cogliendo l'occasione per ricucire una serie di elementi spaziali, espressivi e relazionali del tessuto centrale. Interpretando elementi tipici dell'edilizia spontanea locale e di un'architettura sobria della koiné mediterranea, il progetto agisce in un contesto difficile per rinnovare i nessi di senso con le comunità».
La menzione d'onore è stata conferita a Labics, per l'intervento di completamento delle aree Museali di Palazzo dei Diamanti (Ferrara, 2022). La giuria ha evidenziato come «il progetto di restauro, valorizzazione e ampliamento del Palazzo sia un esempio virtuoso di intervento architettonico come strumento di rilettura e attualizzazione funzionale e culturale di un edificio storico di enorme valore. Il progetto merita il riconoscimento non solo per la sua qualità intrinseca ma anche per essersi affermato nonostante la presenza dei pregiudizi e resistenze pseudo-preservazioniste che ha dovuto affrontare».