Agorà

Formula Uno. La Ferrari di Vettel torna in prima fila

Paolo Ciccarone sabato 28 marzo 2015
​Una Ferrari in prima fila non si vedeva da tempo e i tifosi possono ringraziare due cose. La pioggia, che durante la Q2 ha rovinato i piani Mercedes e un Sebastian Vettel che quando piove fa concorrenza a uno squalo (vedi prima vittoria a Monza nel 2008) per cui con una Mercedes che in assetto asciutto e un Rosberg titubante, un Hamilton imbattibile, la griglia che ne è uscita è di quelle che fan sognare i tifosi: “Azzeccato giro giusto e momento giusto – ha detto Vettel dopo le prove – se piove anche in gara ci sarà da divertirsi”. “tutto perfetto, giro perfetto” il laconico commento di Hamilton con un Rosberg contrariato perché mentre il compagno di squadra cresce giorno dopo giorno, lui sembra arrivato al massimo e quindi non riesce più a reggere il passo con Hamilton. Ma è una F.1 dove cui casca di tutto, dall’acqua a catinelle dei monsoni alle critiche del boss Bernie Ecclestone, alle preoccupazioni delle squadre e dei gommisti, leggi Pirelli. Non piace questa F.1, poi basta un diluvio, lasciare ai piloti la libertà di fare quello che sanno fare, cioè i piloti, e la classifica che ne esce è buona per un trattato scientifico. Hamilton in pole position davanti a Vettel di un soffio, mai così in alto una Ferrari negli ultimi anni, poi Rosberg con una Mercedes che insegue e infine il baby boom di Ricciardo Kvyat e Verstappen, 17 anni, senza patente ma già buono da inserirsi al vertice della categoria: “Stupisce perché parla poco, capisce dove sbaglia e sfrutta la macchina al massimo” dicono di lui in Toro Rosso: “Sarà il prossimo campione del mondo, è meglio di Vettel”. Di solito ci azzeccano. Ma questo è il futuro, il presente si chiama Raikkonen. 11 e fuori dai primi nella Q2 quando la pioggia ci ha messo lo zampino. La sua sarà una corsa diversa rispetto a quella di Vettel che dopo il podio in Australia fa sorridere la Ferrari portandola in prima fila. Vada come vada sarà un successo, ma dietro all’evento in pista ci sono le manovre dietro. La Pirelli, appena concluso l’accordo con la ChemChina, ribadisce la presenza nel motor sport, ma secondo il responsabile, Paul Hembery, “bisogna affrettarsi a decidere come e in che modo cambiare le regole, solo allora capiremo se resteremo in F.1 o meno a partire dal 2017, ci sono buone idee ma non si trova mai un accordo. Pirelli è presente in oltre 250 categorie sportive, lo sport è nelle nostre intenzioni, ma senza regole chiare, decise e con meno costi, non si va da nessuna parte. Per questo sarebbe il caso di fare subito chiarezza”. Lo aveva detto anche Bernie Ecclestone e con le scuderie che chiedono sempre più soldi e con Renault che minaccia il ritiro e Honda perplessa su come vanno le cose, la vera battaglia non sarà quella in pista ma negli uffici dietro le tribune…