Il progetto. Parola ai giovani nei Musei Vaticani
Giovanni Caccamo e i giovani per il cambiamento nella Stanza della segnatura nei Musei Vaticani
«In un tempo in cui la parola ha perso il proprio peso e le manca la “scintilla” che la rende viva, sarà la vita a dire se le vostre parole sono davvero autentiche: parlate con tutta la vostra vita!». E’ questo l’esaltante invito che papa Francesco rivolge ai ragazzi, e lo fa in una Lettera ai giovani che è il coronamento di un progetto affascinante e multimediale lanciato dal cantautore Giovanni Caccamo. La Lettera ai giovani di papa Francesco sta in apertura del volume Manifesto del cambiamento. Parola ai giovani a cura del cantautore siciliano, edito da Treccani.
Il volume è uno degli elementi del progetto collettivo Parola ai giovani per la redazione del Manifesto culturale sul #Cambiamento, in collaborazione con i Musei Vaticani e il Maxxi, ed è la continuazione dell’ultimo album Parola del cantautore Giovanni Caccamo, 32 anni, che raccoglie l’appello dello scrittore Andrea Camilleri, che chiese ai giovani di far partire un nuovo umanesimo della parola. Il progetto è costituito da un libro, che contiene le testimonianze di 60 giovani più 15 opere d’arte ispirate alle loro parole firmate dai più grandi artisti italiani, da una web serie con le testimonianze dei ragazzi e da una installazione itinerante. Il volume Manifesto del cambiamento. Parola ai giovani verrà presentato questo pomeriggio all’Auditorium del Maxxi a Roma da Rudy Zerbi, oltre a Giovanni Caccamo ed Ernesto Furstenberg Fassio, Presidente Banca di Ifis che sostiene la pubblicazione insieme a Pulsee e A. Zanelli. Interverranno, fra gli altri, Alessandro Giuli, presidente del Maxxi, monsignor Nunzio Galatino, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, monsignor Antonio Spadaro, direttore de La civiltà Cattolica, Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, Massimo Bray, direttore generale Treccani.
«Devo ringraziare in primis il Santo Padre per avere creduto in un progetto che dà voce ai giovani – spiega Giovanni Caccamo che anticipa ad Avvenire i contenuti dell’operazione -. Tutto nasce dall’album Parola, in cui ogni canzone era ispirata a un testo di letteratura italiana o straniera, da Pasolini a Bufalino, interpretato da personaggi come Patty Smith, Willem Dafoe e Giuliana Segre». Un lavoro raffinato e originale che è stato il primo seme del progetto. «Però per tentare di far partire un nuovo umanesimo serviva il contributo di migliaia di giovani - aggiunge Caccamo -. Così sono state lanciate due domande nell’appello Parola ai giovani: “Cosa cambieresti della società in cui vivi e in che modo? Qual è la tua parola di cambiamento?”». A queste domande hanno risposto per iscritto migliaia ragazzi. Ognuno ha scelto una parola di cambiamento e scritto un breve trattato sull’aspetto della società che cambierebbe e le idee concrete per poterlo fare. Inoltre il tenace Caccamo ha girato l’Italia totalizzando 15 tavole rotonde con i giovani under 35. «Ho incontrato migliaia di giovani in università, carceri e centri di accoglienza, ascoltando i loro bisogni, le loro paure e la loro visione del futuro – spiega l’artista –. La situazione giovanile è allarmante. I giovani sono schiacciati da questo alone nero che ci circonda tra pandemia e guerra. E, paradossalmente, nella maggior parte di loro il benessere desiderato e agognato dai nostri nonni e vissuto dai nostri genitori, si è trasformato oggi in un inibitore di ambizioni e desideri e causa di infelicità».
Per fortuna, però, la scintilla di cui parla papa Francesco non è del tutto spenta, e all’appello del cantautore hanno risposto anche giovani con idee importanti, alcuni anche con storie drammatiche alle spalle. Sono state selezionate 60 testimonianze per il libro. «Ho pensato che queste 60 luci possono essere in grado di riaccendere tutte le migliaia di giovani che in questo momento si sono perduti - spiega -. E’ stato un viaggio arricchente e salvifico anche per me». Fra queste la testimonianza di Remon Karam, che ha scelto la parola “accoglienza”: arrivato dall’Egitto a 14 anni su un barcone racconta nel libro l’orrore del suo viaggio. E poi Mario Falanga, di 33 anni, detenuto dall’età di 17 anni e condannato a 30 anni di carcere, che ha scelto parola “conoscenza”. «Lui è rimasto orfano da piccolissimo, la sua realtà era la criminalità del quartiere - spiega Caccamo -. Era un ribelle che veniva trasferito da un carcere all’altro, finché una guardia gli ha regalato un libro. Ha cominciato a leggere, finché si è iscritto al liceo, si è diplomato e poi si è laureato. Ora sta prendendo la seconda laurea. Ringrazia lo Stato per avere potuto studiare in carcere, però sottolinea come sia importante garantire anche nei quartieri più problematici un contatto di questi giovani con la cultura». Fra le altre storie, anche quella di un ragazzo transessuale, di un ragazzo sieropositivo e di Noemi Solaino una giovane psicologa che lavora nei centri di accoglienza e che racconta tre storie di ragazzi e ragazze che sono arrivati da lontano.
I quindici giovani autori dei trattati più brillanti (fra cui il rapper Anastasio) hanno partecipato ad una performance artistica, all’interno della Stanza della Segnatura di Raffaello nei Musei Vaticani per discutere di cambiamento e di futuro. In questa occasione Marco Anelli, storico fotografo di Marina Abramovic, ha realizzato uno straordinario reportage fotografico che ritroviamo nel volume Treccani. «Come ci sono arrivato? Mi son presentato ai Musei Vaticani per proporre questa agorà del cambiamento dei giovani sotto La scuola di Atene di Raffaello e mi hanno detto che l’unico che poteva dare l’autorizzazione era il Papa. Non mi son perso d’animo e gli ho scritto e mi hanno detto che a papa Francesco l’idea è piaciuta – spiega Caccamo ancora emozionato -. Ringrazio padre Spadaro, monsignor Galantino, la direttrice Barbara Jatta e la direttrice Micol Forti che sono state le quattro anime visionarie che hanno creduto in questo progetto».
Certi che non esista futuro senza radici, inoltre, sono stati incisi su fogli di carta cotone con caratteri tipografici in piombo alcuni dei testi dei ragazzi, utilizzando l’antica tecnica di Gutenberg del XV secolo. «I giovani devono interfacciarsi con le radici come io faccio con mio nonno che è il faro della mia vita» aggiunge Caccamo. Ciascuno di questi fogli è stato poi affidato a un grande maestro contemporaneo che ne ha tratto ispirazione per un’opera d’arte. Hanno partecipato: Maurizio Cattelan, Emilio Isgrò, Michelangelo Pistoletto, Arnaldo Pomodoro (96), Mimmo Paladino, Mario Ceroli, Fabrizio Plessi, Guido Strazza (100 anni), Francesca Cataldi, Giulia Napoleone, Ferdinando Scianna. I proventi ricavati dalla vendita del volume e delle opere saranno devoluti alla Andrea Bocelli Foundation a sostegno di borse di studio per giovani in difficoltà. Inoltre al via una web serie in onda ogni settimana sui canali social di Giovanni Caccamo.
Nove interviste del cantante a giovani eccellenze italiane del mondo dell’arte, della scienza, dello sport, della musica, della cultura invitati a raccontare il cambiamento. I testimonial sono: la campionessa Paola Egonu, l’attore Salvatore Esposito, la band Pinguini Tattici Nucleari, il ballerino della Scala Jacopo Tissi, l’attore Filippo Scotti, la violinista della Scala Laura Marzadori, il pittore Guglielmo Castelli e l’economista e manager Virginia Stagni, tutti presenti anche nel volume. Verrà infine inaugurata l’istallazione Muro del cambiamento: l’opera sarà composta da un ledwall collegato al sito ufficiale del progetto in cui ognuno potrà digitare, nella propria lingua, la propria parola di cambiamento che verrà visualizzata istantaneamente nel ledwall. I primi saranno esposti ai Musei Vaticani, al Maxxi di Roma, a Palazzo Vecchio a Firenze, in Gallerie d’Italia a Milano.