Agorà

La resa. Sconfitta, lacrime e allarmi: per il Setterosa addio medaglie

Pierfranco Redaelli, Parigi martedì 6 agosto 2024

Dafne Bettini in azione

Hanno visto sfumare il loro sogno dopo averci creduto sino alla fine. Piangono le “ragazze dagli occhi di tigre” - così veniva definito il blasonato Setterosa della pallanuoto femminile che ha vinto tutto per anni - quando lasciano la piscina della Defense. Sul loro viso si legge la delusione, anche perché per due tempi, contro la temibilissima Olanda, non solo avevano messo in difficoltà le campionesse europee in carica, ma con un gioco d’attacco le avevano surclassate passando per due volte in vantaggio sul 2-1 e subito dopo sul 3-2. Qualche errore di troppo, e la forza dell’Olanda alla fine è venuta fuori, e le azzurre si sono arrese 11-8.

E’ Dafne Bettini, attaccante azzurra che viene da una una famiglia di pallanuotisti, a dire: “abbiamo dato tutto, ma non è bastato. A caldo è una sconfitta che fa male, anche perché le abbiamo messe in difficoltà, qualche errore lo abbiamo anche fatto, ma è impossibile non fare errori. Voglio rivedere anche due volte questa partita, per capire, per farmene una ragione”. Valeva il passaggio alle semifinali, e ha messo contro due scuole di gioco differenti, due squadre olimpiche che raccontano di uno sport in costante crescita in Olanda. “Così non è da noi – questa la denuncia della Bettini –, dove la pallanuoto femminile sta morendo. Spero che questo palcoscenico, la nostra partecipazione olimpica, possa scuotere qualche giovane ragazza e convincerla ad avvicinarsi alla vasca di pallanuoto”. Questa disciplina deve trovare nuove atlete, deve saper portare in piscina nuove leve, anche se va detto che non è facile trovare, escluso qualche città di mare, spazi per praticare una disciplina spettacolare.

La capitana Valeria Palmieri ha poca voglia di commentare una sconfitta che con lei vede tutte le sue “sorelle” deluse. Ancor di più dopo aver raggiunto il traguardo della partecipazione olimpica. “Siamo state poco concrete in attacco, qualche difficoltà in difesa c’è stata, queste le cause della sconfitta. Recuperare le energie, ma anche la solidità della squadra, dopo un avvio non certo agevole in questa Olimpiade non era facile. Resta l’amarezza e la delusione per la mancata qualificazione alla zona medaglie”. Roberta Bianconi, alla sua quarta Olimpiade (fu argento a Rio 2016) che con i suoi 35 anni è la "mamma" di queste ragazze, prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: “Dopo le tante critiche che ci hanno accompagnato la scorsa settimana arrivare sin qua è stato già un buon risultato. Con maggior cinismo e più lucidità avremmo forse ottenuto di più. Ma ora è importante non demordere, e conquistare il quinto posto: per la squadra, per il movimento che ci sta dietro. La mia è stata un’esperienza da brividi, i ricordi di questo pubblico, di questo impianto mi accompagneranno per tutta la vita. Racconterò di questa esperienza per molti anni, anche ai miei nipoti”.

“E’ una squadra giovane, undici sono esordienti: saranno protagoniste ai prossimi Giochi di Los Angeles. E non si arrendernno: ora l’obiettivo è quello di conquistare il quinto posto nel quadrangolare di consolazione", questo il commento di Carlo Silipo, il tecnico della squadra. "L’Olanda sarebbe stata sempre sul nostro cammino, al di là dei risultati della prima fase, con la Spagna è fra le pretendenti al titolo. Abbiamo interpretato la partita molto bene, abbiamo giocato contro i campioni del mondo 2023, e i campioni d’Europa in carica. Non dimentichiamolo”.