La tempesta sembra passata. È stato raggiunto un accordo per l’Opera di Roma, dopo che il 2 ottobre si era arrivati alla rottura totale e al licenziamento di tutta l’orchestra e del coro. Ora l’intesa, che tra l’altro evita i licenziamenti, sarà sottoposto al Cda della Fondazione lunedì prossimo e al giudizio dei lavoratori. Si spera anche in un possibile ritorno del maestro Muti, che nella fase di caos segnata da continui scioperi aveva deciso di andarsene.
L’accordo prevede anche una maggiore produttività. Saranno almeno 138 le repliche degli spettacoli che andranno in scena nella stagione 2014-2015 al Teatro dell'Opera di Roma, il 29% in più rispetto all'anno precedente. I maggiori ricavi permetteranno di evitare il licenziamento e l'esternalizzazione dei 180 componenti di orchestra e coro. Nel 2015-2016 "l'impegno della Fondazione è di aumentare ulteriormente la produzione di almeno il 10% - si legge nell'accordo -, arrivando complessivamente, rispetto alla scorsa stagione 2013-2014, ad un aumento superiore al 40%. Analogo andamento sarà riscontrato auspicabilmente nei ricavi della biglietteria e del Fondo unico per lo spettacolo (Fus)"
Secondo l'azienda che ha diffuso i termini dell'intesa, nell'accordo economico si prevede tra l'altro che "il premio di produzione, del valore di un milione e 300 mila euro, sia legato al raggiungimento dell'equilibrio di bilancio per gli anni a partire del 2016. Infatti, il premio non è inserito nel budget del 2015". I sindacati stimano tra il 5 e il 10% il taglio dello stipendio annuale dei dipendenti.
Ecco gli altri punti dell’intesa:
Accordo economico - Gli straordinari verranno regolati in
base a un monte ore (di compensazione oraria). Tale
organizzazione porterà a un risparmio di 450 mila euro.
L'indennità spettacoli all'aperto ('indennità Caracallà, ndr)
sarà ridotta del 25 per cento; l'indennità sinfonica per
Orchestra e Coro verrà cancellata con un risparmio di circa 250
mila euro.
Accordo sulla produttività - Grazie a un aumento della
produttività di tutto il personale, tecnico e artistico, sarà
possibile un risparmio di 800 mila euro (cioè sull'utilizzo del
personale a tempo determinato), secondo il Teatro dell'Opera. I
professori d'orchestra potranno essere convocati in base alle
esigenze della Fondazione, cioè in base alla crescita della
produttività. L'orchestra potrà essere convocata per prove o
spettacoli il martedì mattino sino ad oggi impossibile. E ancora gli orchestrali in base alle esigenze della produzione potranno, come da contratto, essere chiamati a ricoprire temporaneamente ruoli diversi dal proprio (cioè
sostituzioni tra primi e secondi strumenti).
È ridotta al 20 per cento alla “prima” e quindi al 50 per
cento la retribuzione aggiuntiva per attività concertistica e da
camera per complessi numericamente ridotti. È ammessa la
possibilità che il Corpo di Ballo si esibisca sulla base
musicale di un nastro registrato nel caso in cui l'orchestra sia
impegnata in altra produzione o indisponibile. Il Coro aumenterà
la produttività attraverso una maggiore flessibilità delle
regole esistenti.
Regolamentazione sindacale - Le Organizzazioni sindacali
s'impegnano a non ricorrere ad alcuna azione di conflittualità
sui punti stabiliti dall'accordo, secondo l'azienda, e ancora
le parti si impegnano a scrivere un nuovo protocollo di
relazioni industriali che in particolare punterà sulle modalità
di raffreddamento dei conflitti. Le organizzazioni sindacali si
impegnano a costituire entro febbraio 2015 le Rappresentanze
sindacali unitarie (Rsu) attraverso elezione diretta dei
rappresentanti da parte dei lavoratori della Fondazione.