Teatro. «E noi scriviamo opere liriche per ragazzi»
Il gruppo di lavoro dell'opera per ragazzi "Il gatto con gli stivali": da sinistra lo scenografo Arrivo, la librettista Pani, il compositore Scardicchio e il sovrintendente Biscardi
Da un pezzo è passata l’epoca d’oro del melodramma quando i teatri commissionavano alle grandi “firme” del tempo quei titoli destinati a entrare nella storia della musica. Se abbiamo Ernan di Giuseppe Verdi o il Trittico di Giacomo Puccini, lo dobbiamo a due templi della lirica come La Fenice di Venezia o il Metropolitan di New York. Adesso è sempre più raro trovare un’istituzione teatrale disposta a finanziare una nuova opera, benché non manchino le eccezioni anche in Italia. Figurarsi poi quando si parla di un titolo lirico a misura di bambini, composizione quanto mai insolita. E invece basta venire a Bari per trovare una fondazione come il Petruzzelli che torna a farsi mecenate – e addirittura a guardare ai più piccoli – ordinando un’opera destinata ai ragazzi e alle famiglie o, come dice il sovrintendente Massimo Biscardi, «al pubblico di domani che è già quello di oggi». Operazione singolare che da quattro anni va avanti in sordina ma con uno straordinario successo di “baby” spettatori. «Verissimo. E per la nostra nuova produzione abbiamo già venduto oltre 15mila biglietti», annuncia Biscardi. E spiega: «Di solito quando si vuole avvicinare i piccoli all’opera, si punta sulle riduzioni dei capolavori lirici. Noi abbiamo scelto un’altra strada, ossia di proporre lavori del tutto nuovi».
Il 2018 sarà l’anno del Gatto con gli stivali. A metterlo in musica – in un’ora di spettacolo – è il compositore barese 63enne Nicola Scardicchio, allievo di Nino Rota di cui è una sorta di custode del suo “verbo”, mentre la stesura del libretto è affidata a Maria Grazia Pani, soprano ma al tempo stesso regista e titolare della cattedra di canto al Conservatorio di Bari. Qualcuno potrà pensare che sia scontato trarre un’opera da un racconto. Ma se non si fosse battuta questa strada, non avremmo ad esempio Traviata di Verdi ispirata al romanzo “La signora delle Camelie” di Alexander Dumas o Tristano e Isotta di Richard Wagner che prese spunto dall’omonimo poema cavalleresco.
«Una favola è una favola – afferma Scardicchio – e la partitura deve suggerirne i caratteri e le sfumature senza artificiosità rinunciando all’esibizione di virtuosismi. Del resto i bambini sono gli ascoltatori più esigenti e i meno suggestionabili con atteggiamenti di pseudo-estetiche intellettualoidi». Ecco perché il maestro pugliese ha immaginato un componimento «incline alla scorrevolezza. E ho preferito una colorata leggerezza, come da libro illustrato, ispirandomi ai modelli incomparabili di opere fiabesche come Il flauto magico di Mozart o La Cenerentola di Rossini in cui i due geni hanno trovato i toni perfetti di narrazione e dove leggerezza e bellezza hanno raggiunto altezze leggendarie. A quei tratti ho cercato di assimilare la partitura, tra temi quasi di filastrocca o girotondo e altri in cui ho usato le variazioni sui bassi ostinati della Follia o del Ruggiero, quasi a evocare un ambiente rinascimentale». Il debutto è previsto per il 15 maggio e sono già 24 le repliche in cartellone fra maggio e novembre con spettacoli al mattino per le scuole e al pomeriggio per le famiglie.
La storia è quella di un racconto di formazione. Il piccolo Fortunato eredita dal padre non un mulino o un buon mulo, come i fratelli, ma un gatto magico che lo riscatterà dalla miseria fino a sposare la figlia del re. «Nel libretto – sottolinea l’autrice – alla semplicità e all’immediatezza linguistica si alternano termini desueti, tipici della tradizione librettistica italiana, nell’amalgama giocoso degli scioglilingua in metrica, come omaggio in particolare a Rossini». Nella concezione di Pani, «il gatto è il regista, il “capocomico” che scrive e corregge le battute dei suoi personaggi».
Com’è consuetudine il libretto ha anche nuovi personaggi: la gattina Berenice, la Regina, la Principessa, la strega Vastrusa che sostituisce l’orco. E le scene di Francesco Arrivo – assieme ai costumi di Luigi Spezzacatene – coniugano fantasia e realtà in un susseguirsi di boschi, mulini a vento, campi di grano, castelli, giardini incantati, laghi, palazzi nobiliari. «La morale? Ne è il gatto l’interprete – dice Pani –. Perché non si arrende, non si lascia sopraffare dagli eventi. E alla fine dell’opera lancia il suo messaggio ai bambini: “Ricordate che bisogna osare, perché l’ingegno e la capacità possono trasformare ognuno di voi in un marchese”».
Sul podio salirà Alvise Casellati, il direttore d’orchestra sbalzato sotto i riflettori nelle ultime settimane come figlio della neo-presidente del Senato ma anche reduce da una brillante Rondine al Carlo Felice di Genova. Il progetto dell’opera per i ragazzi targato Petruzzelli ha già all’attivo altri tre titoli: Il giovane Artù, Aladino e la sua lampada, Cenerentola. E fra dodici mesi toccherà a un Pinocchio d’autore andare in scena a Bari con le musiche di Paolo Arcà e la regia di Walter Pagliaro.
Nei teatri d'Italia i capolavori della lirica diventano a misura dei più piccoli
Anche i teatri d’Italia hanno iniziato negli ultimi anni ad avvicinare i ragazzi all’opera. La Scala di Milano propone dal 2014 i capolavori della lirica riadattati per i piccoli. Il progetto è stato voluto dal soprintendere Alexander Pereira, nativo dell’Austria dove questi percorsi sono di casa da tempo. Fino al 7 maggio va in scena Il barbiere di Siviglia per bambini, mentre a luglio sarà la volta di Elisir d’amore. In tre anni sono stati 150mila i ragazzi coinvolti al Piermarini. Anche il teatro del Maggio Musicale Fiorentino guarda ai più piccoli: sono appena terminate le repliche di Tutti mi chiamano tratto dal Barbiere. Uno spettacolo preceduto da La donna di Siviglia ispirata a Carmen e da The W.A.M. game, ossia il gioco di Mozart. Grazie all’Opera di Roma va in scena dal 5 al 12 maggio al Nazionale Don Giovanni dall’omonimo titolo mozartiano; a marzo invece è stata la volta di Figaro! sulle note del Barbiere. Nel Nord Italia si è ormai consolidato il progetto “Opera education” che con “Opera baby” e “Opera kids” si concentra su chi ha meno di 6 anni e con “Opera domani” sui ragazzi dai 6 anni in su. Il 2018 ha al centro Carmen per i più piccoli che ha debuttato al Teatro Sociale di Como e sta girando numerosi palcoscenici. Particolare attenzione è dedicata ai ragazzi dal Comunale “Pavarotti” di Modena. Ad aprile è stato presentato il Barbiere di Siviglia a misura di bambini e lo scorso novembre era andato in scena il nuovo oratorio I care su don Lorenzo Milani. A tutto ciò si aggiunge “Lirica a strisce”, una serie di libri che raccontano a fumetti i più famosi titoli operistici.