Addio dottor Zivago.Addio Michel Demitri Shalhoub, anche se quasi nessuno ricordava più il tuo nome (e forse nemmeno che avevi 83 anni). Per tutti, da decenni, eri Omar Sharif. Un attore che al cinema e in tv ha fatto sognare mezzo mondo, mentre l’altra metà ne invidiava il successo, il carisma e – ammettiamolo – la bellezza.Pochi sapevano che eri malato. Di una di quelle malattie feroci che umiliano gli uomini. Quel morbo di Alzheimer che rende le persone maledettamente fragili e distanti. Senza (quasi) più memoria e, a volte, persino senno.Per te che eri un incallito giocatore di bridge e un attore che imparava a memoria i copioni dei film, la memoria era tutto. E proprio quella ti ha tradito.Nel 1992 avevi subito un'operazione per un triplo bypass e due anni dopo hai avuto un leggero infarto. Ma il sorriso sul tuo volto non era scomparso. Anzi.Nemmeno quando, dopo avere interpretato san Pietro in una fiction della Lux, dissero che eri finito nelle lista nera del gruppo terroristico di al-Qaeda che non ti perdonava di avere tradito l’islam.Già perché tu, nato di religione cattolica greco-melchita, nel 1955 per sposare la star egiziana Faten Hamama, dovetti abbracciare l'Islam, assumendo il nome di Omar El-Sharif.Credevi nel dialogo tra le religioni e nella vita. Parlavi greco, turco, arabo, francese, inglese ed italiano.Una montagna di vocaboli stipati nella tua memoria, insieme a tanti ricordi stupendi di film, di viaggi, donne bellissime, festival, party e di partite. Chissà negli ultimi giorni quanto di tutto questo era riuscito a sopravvivere all’Alzheimer.