È
cominciata la corsa verso Roma 2024: il Comitato promotore da tempo ormai lavora alla
redazione del dossier destinato a convincere il Cio ad assegnare
alla Capitale le Olimpiadi che verranno. Sono giorni di
passione, frenetici, costellati da innumerevoli incontri, per la
delegazione italiana a Kuala Lumpur, sede della 128/a Sessione
del Comitato internazionale olimpico (Cio).
La spedizione guidata dal presidente del Coni, Giovanni
Malagò, della quale fanno parte Claudia Bugno (direttore
generale per la candidatura di Roma 2024) e Simone Perillo
(responsabile delle relazioni internazionali), è all'opera per
tessere la tela dei rapporti internazionali con i membri del Cio
che, il 18 settembre del 2017 (la data non è definitiva, ma
praticamente certa), a Lima, saranno chiamati a pronunciarsi
sull'assegnazione della rassegna a cinque cerchi del 2024. Il
sogno olimpico passa da potenti gruppi di elettori che
rappresentano vere e proprie lobby a cinque cerchi.
Le regole sulla procedura della candidatura sono cambiate: ci saranno tre fasi di pianificazione. Si
va dalla progettazione dei siti olimpici agli obiettivi, fino ad
arrivare all'eredità delle infrastrutture legate al territorio.
Nella seconda fase si dovrà procedere alla presentazione di
garanzie finanziarie di sostenibilità, mentre nella terza
bisognerà focalizzare l'attenzione su aspetti come la
ricettività, i trasporti, l'accoglienza e altre vicende legate
alla fattibilità del progetto.
La novità è rappresentata dalla scadenza nel gennaio 2016 per
la prima fase; l'urgenza, dunque, è riconducibile alla
collocazione dei siti (impianti di gara, villaggio olimpico,
dando una visione della città proiettata verso il 2024) e alla
presentazione digitale del progetto. "A settembre avremo un
incontro sulla sostenibilità con le associazioni ambientaliste -
spiega Claudia Bugno -: loro hanno istituito un osservatorio per
studiare le diverse fasi della stesura del progetto in un'ottica
di piena e condivisa sostenibilità".
Le fasi di preparazione prevedono l'analisi e lo studio del
progetto di candidatura. A Kuala Lumpur, nel Convention centre,
il Cio ha indicato la strada da seguire, ma soprattutto è stato
posto l'accento sulle regole che sono state modificate
dall'Agenda 2020. Si parte dall'elaborazione della visione della
candidatura e si prosegue con la progettualità vera e propria.
"Adesso - aggiunge Claudia Bugno - abbiamo qualche mese, da qui
a gennaio, per definire il cosiddetto 'concept', completare la
progettazione, stimolando - e questa è una delle priorità del
nostro presidente, Luca di Montezemolo - un dibattito sui
territori, in modo da stabilire un consenso pieno e condiviso.
Bisogna inoltre individuare una fattiva pianificazione su quello
che diventeranno gli impianti sportivi nella fase successiva
alle Olimpiadi e garantirne il pieno utilizzo al termine
dell'evento, verificando i misuratori sulle ricadute economiche
del territorio".