Il dramma che ha colpito le Filippine, devastate dal superciclone Hayian l'8 novembre, è stato fotografato in molti modi. Sul terreno, dove è rimasto scolpito nelle espressioni dei volti, nei corpi e negli oggetti. Dagli elicotteri a bassa quota, ad esempio durante la distribuzione degli aiuti. Dagli aerei, con panorami di devastazione e di morte. Mai, però, si era inquadrato il dramma da un punto di vista tanto remoto e apparentemente asettico: il satellite. Ci ha pensato il sito della Nasa (
http://earthobservatory.nasa.gov/IOTD/view.php?id=82420), che ha messo on line l'immagine della città di Tacloban, la più colpita, acquisita con il sistema Aster (di rilevazione delle emissioni termiche) dal satellite Terra il 15 novembre scorso e l'ha posta a confronto con un'analoga immagine del 3 aprile 2004, giornata senza nubi. Cliccando su "View image comparison" si riesce a sovrapporre le due fotografie e, grazie alla tendina verticale, a farle scorrere una sull'altra. L'effetto "prima e dopo" è immediato: là dove c'erano l'aeroporto e il centro città (colore bianco e grigio) ora il satellite vede quasi solo i resti di piante cadute, terra e vegetazione (colore rosso). Mentre sulla terraferma sono comparse nuove zone d'acqua (colore nero). Di qua la vita, di là la morte.