Agorà

MUSICA. Addio Michael, re triste del pop

Massimo Gatto venerdì 26 giugno 2009
«Hanno tentato di rianimarlo per un’ora, ma non c’è stato nulla da fare». È toccato a Jermaine Jackson il compito di affrontare le telecamere per ufficializzare la scomparsa del leggendario fratello; l’ha fatto con voce rotta, fermandosi più di una volta per trattenere le lacrime. Il cuore di Michael Jackson s’era fermato infatti alle 14.26 ora di Los Angeles, quando in Italia erano già le 1.26 di venerdì mattina, gettando nella costernazione milioni di fan ad ogni latitudine. Il «Re del Pop», l’uomo da 750 milioni di dischi venduti e 13 Grammy Awards, se n’è andato per un arresto cardiaco su cui il coroner fornirà dettagli solo tra settimane, precipitando nel lutto il mondo dello showbusiness.Sotto accusa ci sono i farmaci e in particolare il Deremol, un potente antidolorifico a cui il cantante avrebbe fatto ripetutamente ricorso negli ultimi giorni per alleviare i dolori delle massacranti prove allo Staples Center in vista dello spettacolo con cui si apprestava a tornare sulle scene. Il medico personale dell’artista che era con Jackson al momento del decesso sembra però sparito.Ma torniamo all’atteso rientro sulle scene. I cinquanta concerti londinesi all’insegna del sold-out programmati alla 02 Arena dal 13 luglio 2009 al 6 marzo 2010 avrebbero dovuto rappresentare infatti il colpo di coda di una carriera inarrivabile, che il destino ha interrotto prematuramente nella villa di Bel Air affittata per 100mila dollari al mese dall’idolo di Billie Jean dopo la forzata rinuncia al ranch di Neverland, venduto lo scorso anno per 35 milioni di dollari (ne varrebbe oltre 100) sotto il peso dei debiti. Brian Oxman, portavoce della famiglia Jackson, ha accusato: «Attorno a lui c’era gente che stava manipolandolo».Nato cinquant’anni fa a Gary, nell’Indiana, Michael Jackson è stato per quasi un quindicennio la rockstar più popolare ed amata del pianeta coronando così il sogno con cui i genitori Joseph e Katherine avevano cresciuto lui e i suoi sei fratelli. Una disciplina ferrea, imposta con rimproveri e punizioni corporali, che ne aveva fatto una perfetta macchina da spettacolo, imprigionando dentro la gabbia del successo un cuore di bambino incapace di vivere i sogni dell’età. Sulle scene già a cinque anni, Jackson aveva condiviso coi quattro fratelli maschi prima i trionfi dei Jackson 5 e di una Motown Records sulla cresta dell’onda, poi quelli di una carriera inframezzata da esperienze soliste come quel Got to be there che nel ’72 l’aveva imposto all’attenzione generale consegnandogli 14° posto della classifica americana. Anche se il salto nell’olimpo dell’hit-parade sarebbe arrivato sette anni dopo con Off the wall e il successo planetario del singolo Don’t stop ’til you get enough. Solo l’assaggio di quel che il più giovane dei cinque fratelli Jackson sarebbe riuscito a fare con la complicità di Quincy Jones nell’82 con Thriller, 109 milioni di copie vendute e una ineguagliata montagna di dischi d’oro e di platino. Basta pensare che ciascuno dei successori Bad e Dangerous, nonostante il successo, non avrebbe saputo vendere più di un terzo di quella cifra.Nel ’93 l’abominio di un’accusa che gli avrebbe cambiato l’esistenza, quella di pedofilia. Appianata in via extragiudiziale, la controversia sulle chiacchierate frequentazioni infantili della popstar si sarebbe ripresentata una decina di anni dopo, quando però ci avrebbe pensato una sentenza a dichiarare, dopo due anni di processo e tante polemiche, «l’infondatezza dei fatti». Due matrimoni, uno con Lisa Marie Presley, figlia del re del rock, e una con l’infermiera Debbie Rowe, naufragati in men che non si dica. Ancora un tour di grande successo (portato solo alle Hawaii in segno di scherno verso l’America ingrata), un disco sottovalutato come Invincible e il sogno sarebbe svanito fra stranezze di ogni genere (dalla camera iperbarica in cui si dice che il cantante usasse riposare per rallentare l’invecchiamento della pelle al tentato acquisto dello scheletro di Joseph Merrick, l’Uomo elefante raccontato pure da David Lynch in un suo film) e dorati autoesili in Europa, nel Bahrein, negli Emirati Arabi.Jackson lascia tre figli in tenera età, Michael Joseph Jackson Jr di 12 anni, Paris Michael Katherine Jackson di 11 e Prince "Blanket" Michael Jackson II di 7, ma anche un mare di debiti a cui i concerti alla 02 Arena avrebbero alleviato portandogli nelle casse oltre trecentomila dollari.