Musica. Mogol: «Il mio premio Tenco oscurato dal cyber attacco alla Siae e all'arte»
Il presidente della Siae Mogol
«Questa organizzazione criminale ci ha ricattato chiedendo all’inizio 3 milioni di euro in bitcoin per non divulgare i dati dei nostri iscritti, venerdì si sono rifatti vivi scendendo a 500mila dollari. Ma noi non pagheremo e invitiamo anche tutti gli iscritti Siae a non cedere a ricatti». Il presidente della Siae Giulio Rapetti Mogol è secco e deciso nel rispondere all’ultimatum del gruppo di pirati informatici Everest che ha minacciato, se non riceverà i soldi entro il 25 ottobre, di pubblicare sul dark web i dati sensibili sottratti dal sistema documentale della Siae che gestisce i diritti d’autore di artisti del mondo dello spettacolo e della cultura. E nel frattempo hanno contattato diversi artisti chiedendo 10mila euro ciascuno per non rivelare i loro dati sensibili. Per ora dai pirati sono stati resi disponibili sul dark web 1,95 Gigabite, pari a 5200 file ovvero solo una parte dei 60 Gb sottratti, pari a 28.000 file relativi ai 100mila iscritti della Società italiana autori ed editori. Un momento amaro per Mogol che ieri sera ha ricevuto, applauditissimo, all’Ariston di Sanremo il Premio Tenco 2021 per l’attività svolta in coppia con Lucio Battisti.
Maestro Mogol, ironia della sorte lei ha ricevuto il più prestigioso premio per la canzone d’autore proprio mentre i diritti degli autori sono sotto attacco.
Questo è un attacco alla cultura fatto da criminali senza pudore, che si firmano pure. Ricevo il Premio Tenco dopo ben 44 anni e ne sono contento anche perché un certo ostracismo, per loro stessa ammissione, è finito. Del resto, con i vecchi paletti legati alla canzone “impegnata”, nemmeno Luigi lo avrebbe vinto con capolavori come Se stasera sono qui. Ho ripensato al mio caro amico Luigi, e anche a Lucio Battisti, e di fronte alla canzone come arte questi ricatti mi paiono roba dell’altro mondo. Ricordo ancora quando nel 1967 Luigi mi sottopose Ciao amore, ciao perché gli riscrivessi il testo per andare a Sanremo. Io gli dissi che andava benissimo così, ma lo sconsigliai in tutti i modi di partecipare al Festival perché lui aveva una nobiltà diversa. Lo rividi solo, purtroppo, al suo funerale.
Un ricatto, quello degli hacker, che arriva in un momento difficile per gli artisti.
Sì, questo attacco arriva in un momento di grande crisi, proprio quando i nostri autori a causa della pandemia hanno guadagnato meno. La Siae soffre più di tutti, ma reagirà dall’alto dei suoi 139 anni di vita. Prima gli artisti vivevano solo di mecenatismo, poi sono arrivati i Verdi e i Puccini ed è nato il diritto d’autore.
Diversi artisti come Al Bano e Samuele Bersani hanno svelato di essere stati ricattati.
Proprio l’altro giorno mi ha chiamato Al Bano per dirmi che gli avevano scritto chiedendogli 10mila euro. Lui ha risposto mandandoli a quel paese, per dirla in modo elegante. In realtà altri artisti non mi hanno segnalato di essere stati vittime e io personalmente non sono stato ricattato. È successo che dal 18 ottobre era già cominciata un’attività di phishing nei confronti dei nostri iscritti, che ricevevano falsi sms della Siae che gli chiedevano aggiornamento dei dati. Poi sono arrivati i ricatti veri e propri tramite email.
In pratica cosa è stato rubato?
Carte d’identità, patenti, tessere sanitarie, codici Iban, email, numeri telefonici, dati riportati sui moduli di adesione Siae relativamente agli anni 2019 e 2020.
Come ha reagito la Siae?
Il direttore generale Gaetano Blandini appena è stato minacciato dagli hacker ha provveduto a fare denuncia alla Polizia postale e al garante della privacy, a coordinare la Procura di Roma che sta indagando per estorsione. Poi abbiamo incaricato delle importanti società di cybersecurity di indagare e mettere in sicurezza il nostro sistema e abbiamo provveduto a bloccare l’utenza che operava a danno della società. Terremo ben informati i nostri soci, che invitiamo con forza a non pagare e a diffidare di qualsiasi falso messaggio Siae.
Intanto lei continua con le sue molte attività...
In questo mondo complicato qualcosa di bello c’è. Il Cet (Centro Europero Toscolano), la mia scuola per autori, compositori e interpreti, ha stretto un accordo con l’università “Gabriele D’annunzio” di Chieti per le arti dello spettacolo. Inoltre stiamo preparando un grande concerto per la tv in cui verranno raccolte le migliori canzoni uscite dal Cet in 30 anni. Poi lancerò presto un progetto sulla prevenzione primaria delle malattie che coinvolge 18 importanti medici di altrettante realtà mediche italiane».