I laureati dello sport. Modello Luiss, una rarità italiana
L'As Luiss calcio esulta dopo un gol
Non sono degli americani a Roma, ma stando seduti sui banchi del loro ateneo hanno semplicemente imparato prima di tutti, in Italia, una lezione fondamentale: «Studio e sport possono convivere. Anzi, combinati danno risultati straordinari». Proprio come nel sistema universitario degli Stati Uniti. Messaggio forte e chiaro recapitato da Leo Cisotta, ex studente «laurea in Scienze Politiche, anno accademico 2004» nella Libera Università Internazionale degli Studi Sociali di Roma. L’Universitaà, creata nel 1974 da un’idea di Umberto Agnelli e un gruppo di imprenditori facenti capo a Confindustria, oltre alle lezioni e alle lauree (corsi in Giurisprudenza, in Economia e Scienze Politiche, Management e Finanza, tutte di altissima qualità certificata) offre molto di più.
Qui risiede la più grande polisportiva universitaria nazionale che, sotto la bandiera valoriale di «socializzazione, rispetto delle regole e del fair play», ha mosso i primi passi andando subito a canestro. Nel 1998 infatti nacque la prima squadra di basket, composta interamente da studenti atleti e con loro cominciò l’assegnazione delle prime 4 borse di studio per “meriti sportivi”. Vent’anni fa, dopo i cestisti dell’As Luiss debuttarono anche le squadre di calcio, rugby e volley. Ad oggi, le formazioni sono 19, articolate in 14 discipline, «padel compreso», sottolinea Cisotta che è il fondatore della squadra di calcio della Luiss. Compagine «tosta» quella dei biancoblu che milita in Promozione laziale. «Non siamo ancora ai livelli del basket (serie B) che lo scorso anno ha disputato i playoff per salire in A2, ma abbiamo una squadra che la passata stagione ha perso il treno per l’Eccellenza arrivando seconda, a un solo punto di distacco dalla prima. E al momento dello stop dei campionati eravamo terzi».
L’As Luiss ha una rosa di tutto rispetto, con tanto di nipoti e figli d’arte. Tommaso Maestrelli «porta il nome del nonno, l’allenatore del primo scudetto della Lazio del ’74: casualità, quella squadra si allenava dove noi giochiamo, a Tor di Quinto» e Mi- ro Mihajlovic «stesso ruolo di papà Sinisa, solo che è un destro naturale», spiega Cisotta. L’allenatore è un ex centrocampista di Serie A, l’argentino Cristian Daniel Ledesma che ha giocato nella Lazio in cui militava anche il difensore Guglielmo Stendardo, uno dei rari calciatori laureati. «Ora è uno dei nostri fuori quota, Stendardo alla Luiss si divide nel doppio ruolo di calciatore e di docente del corso di Diritto Sportivo». Ma alla Luiss non si vive di solo calcio. E lo sa bene Filippo Tortu, il 21enne primatista italiano dei 100 metri, iscritto alla facoltà di Economia, è uno degli illustri borsisti del comparto atletica. «Si tratta di borse che certo allegeriscono non poco finanziariamente le famiglie degli studenti beneficiari – spiega Cisotta – . La selezione avviene mediante un lavoro accurato di scouting nei licei. Poi una volta ottenuta la borsa viene confermata a patto che lo studente consegua almeno il 70% dei crediti formativi annuali e il restante 30% è dato dalle valutazioni comportamentali e dal rendimento sportivo che spettano ai dirigenti e gli allenatori facenti capo alla “Associazione Sportiva Luiss”».
L’Associazione è una costola dell’Università, con presidente Luigi Abete e un direttore Paolo Del Bene, che sovrintende a tutte le discipline di una polisportiva in cui la filosofia del «team working» si applica tutti i giorni, negli allenamenti e poi nelle sfide agonistiche settimanali. Ma esiste anche uno sport per universitari ed è quello promosso dal progetto “Luiss Sport per Tutti” in cui la sfida amatoriale comincia su un campo da tennis per poi passare al tavolo di bridge o di scacchi, finendo con la ricerca della giusta concentrazione - magari la notte prima degli esami - in una rilassante seduta di yoga. Sport praticati nei circoli convenzionati con l’ateneo ma l’obiettivo futuro è quello di poter disporre di impianti di proprietà. «Condizione imprescindibile – conclude Cisotta – per diventare sempre più competivi e regalare ai ragazzi della Luiss la doppia possibilità: laurearsi all’interno di un’eccellenza universitaria e continuare a fare sport di alto livello».