Più di un milione di euro in una sola serata: è il record conseguito venerdì sera da
Con il cuore, nel nome di Francesco. L’appuntamento benefico in diretta da Assisi su Raiuno e condotto da Carlo Conti è ormai una tradizione, ma la pioggia benefica di sms e telefonate ha sorpreso tutti. Una partenza che fa sperare in un grande risultato finale, dato che sarà possibile donare, attraverso il numero telefonico 45504, fino al 18 giugno. I fondi raccolti saranno destinati alle mense francescane in Italia, la cooperativa Fratelli è possibile di Rimini e le popolazioni dell’Etiopia, del Perù e del Burkina Faso. «Anche quest’anno
Con il cuoreproponiamo agli italiani di alimentare e diffondere solidarietà, nel segno della Misericordia che avvicina, anticipa, rigenera e trasforma – ha detto padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi –. Insieme facciamoci prossimi ai poveri, ai piccoli, alle persone in difficoltà promuovendo progetti in Africa, in America latina e nella stessa nostra Italia: assistenza, educazione e reinserimento socio-lavorativo». Davanti alla tv l’altra sera gli spettatori sono stati 3.373.000, pari al 15,76% di share. «Diciamo grazie alla generosità e al cuore grande degli italiani» è il commento di padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento: «La solidarietà rivolta al prossimo è misericordia e la vita di Francesco è tutta costellata di gesti di solidarietà. Dopo essere stato, nei primi 24 anni della sua vita, essenzialmente concentrato su se stesso, quando incontrò il Signore il suo sguardo si volse sugli altri. L’incontro con la sofferenza, con il dolore, quello proprio e quello degli altri, cambia la vita di una persona, perché il dolore non ci lascia mai come ci trova: ci migliora o ci peggiora. Ho visto uomini e donne bestemmiare e inveire contro Dio nel momento del dolore, loro o di persone care, così come ho visto uomini e donne cambiare vita in meglio proprio nel momento in cui hanno incontrato la croce, perché hanno saputo trasformare il dolore in amore dando un senso nuovo alla propria esistenza. E alla luce di tutto questo che la festa per i poveri ad Assisi su Rai1 diventa occasione per riscoprire nella carne dell’altro l’umanità che ci accomuna». In prima fila davanti al palco, nella piazza della basilica di San Francesco, c’erano i poveri della Caritas di Assisi e i profughi del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto, provenienti da Nigeria, Mali, Eritrea e Siria. «C’è tanta gioia in questa piazza, il concerto del cuore diventa sempre più una scuola del cuore – ha detto il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino –. Impariamo in questa serata quali sono i sentimenti che dobbiamo coltivare. Quest’anno c’è stato un particolare che è un passo avanti in questa scuola: quando sono arrivato ho visto un “riservato” e di solito capisco che è riservato a me e ad altri che hanno delle particolari responsabilità, invece stasera era riservato ai nostri amici rifugiati che abbiamo accolto e messo al centro del nostro cuore, perché dobbiamo imparare ad avere un cuore non solo per loro ma con loro. Se incontriamo Gesù Cristo possiamo inventare il nostro futuro, un mondo più bello, un mondo di amore».