Agorà

SERIE A. Il Milan subito frenato dalla mina vagante Lazio

sabato 10 settembre 2011
La leadership rossonera dura quattro minuti, pochi o sufficienti a seconda dell’interpretazione che si vuole dare al 2-2 di San Siro, intenso ma non risolutivo, benché pregno di indicatori soprattutto per la bella Lazio che ha retto per quasi un tempo. Il Milan non vince ma nemmeno perde, concetto illuminante per come si era messa la partita, con i romani avanti di due reti dopo mezz’ora di gioco. È poi successo che la squadra di Max Allegri si sia svegliata di botto, ha trovato il pareggio in un baleno, ma non è riuscita a materializzare il successo, forse già mentalizzata sul prato del Nou Camp. Profetico Allegri: temeva gli avversari, non per pretattica e nemmeno per formalismo. Va da sé che i suoi ragazzi siano passati dallo strano lassismo dei primi minuti, pressoché identico al primo tempo di Pechino nel derby di Supercoppa, all’arrembante giostra di duetti e inserimenti che hanno prodotto due reti fulminanti e un cambio di passo troppo repentino per non sorprendere i laziali. Gattuso è stato sostituito da Van Bommel per infortunio nel primo tempo.La palma dell’indolente ad un certo punto sembrava andare di diritto ad Antonio Cassano, è poi il barese a mutare il senso della gara prima con l’assist per Ibrahimovic, che da quella posizione avrebbe segnato anche con gli zoccoli ai piedi, poi salendo in quota su calcio d’angolo per infilare la palla alle spalle di Bizzarri. Per lui anche un palo a metà ripresa. E pensare che proprio in queste ore la diplomazia rossonera, stupefacente nel riuscire a lavare i panni sporchi sempre e solo nelle mura domestiche, aveva sdoganato l’idea un principio di intolleranza verso Cassano e cassanate varie. Antonio è rimasto, eh già. Prima di lui, si diceva, il mondo biancazzurro sembrava privo di nuvole. Addobbata dal classico ottimismo più teorico che realistico del primo giorno di scuola, al suono della campanella la scolaresca biancazzurra esce correndo a braccia quasi levate. Stupisce nella Lazio la scioltezza nel declinare un calcio rapido e senza fronzoli, organizzato, con Cissè che sembra la copia altruista di Zarate e Klose la spalla saggia e ideale del fervore del transalpino. Organizzazione non fa rima con esperienza: Reja l’ha compreso in quei quattro minuti che sono bastati al Milan, doppiamente sotto, di riacciuffare il pareggio,  ristabilire le (corrette) gerarchie nel catino amico. Ecco la partenza a razzo dei romani. Minuto 11: lancio di Mauri, fraseggio di Klose ai danni di Nesta, sinistro sotto il braccio di Abbiati. Brividi. San Siro incredulo, qualche fischio, scetticismo a palate. Giunge il raddoppio laziale. Ancora Mauri, questa volta per la testa Cissé: grande salto e 0-2 che non spedisce l’Aquila in alto. Arrivano l’uno-due rossonero, nella ripresa l’arrembaggio dei padroni di casa, ma non succede più molto. Buona la prima, forse per entrambe.Giulio PeroniLA 2ª GIORNATAA causa dello “sciopero” dei calciatori alla prima giornata (fissata per il 27 e 28 agosto scorso), il campionato di calcio di Serie A 2011-2012 è ricominciato ieri con lo slittamento alla seconda giornata del calendario ufficiale.Giocata ieriMILAN-LAZIO 2-2Oggi ore 20,45CESENA-NAPOLIDomani, ore 12.30JUVENTUS-PARMADomani ore 15CATANIA-SIENACHIEVO-NOVARAFIORENTINA-BOLOGNAJUVENTUS-PARMALECCE-UDINESEDomani, ore 20.45PALERMO-INTER