Roma. Maxxi, un 2019 di novità e tariffe per i giovani
Paola Pivi, “Untitled”, 2003 (foto Hugo Glendinning)
Il 2019 al Maxxi si presenta sull’onda del grande successo che l’istituzione museale romana ha avuto nel 2018 e si prospetta all’insegna dell’italianità. Come ogni anno gennaio è per il Museo delle arti del XXI secolo il momento dei bilanci e della presentazione al pubblico del nuovo programma. Questa volta con qualche apprensione in più a causa del pesante taglio subito dal Mibac che nel ridurre i fondi in favore del Piano per l’arte contemporanea ha tolto al museo qualcosa come un milione e mezzo dei quasi due milioni destinati perlopiù alle nuove acquisizioni. Ma sull’onda dei successi ottenuti (+11% di biglietti venduti e con 204 mila visitatori e + 21% di incassi rispetto al 2017, 917 attività educative e 70 nuove acquisizioni) nel presentare ieri il ricco programma di iniziative per l’anno in corso la presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri ha preferito spendere parole di dialogo col ministero: «La riduzione delle risorse per l'accrescimento della collezione era inattesa e ci ha costretto a riprogrammare alcune attività. Ma confido nel confronto con il ministro Bonisoli che abbiamo iniziato».
Melandri ha parlato di un museo in crescita e in ottima salute che per il 2019 ha scelto di puntare, come ha sottolineato anche il direttore artistico How Hanru, sulla bellezza e sull’italianità con 13 tra nuove mostre, focus e progetti speciali che affiancano o si alternano alle mostre in corso, accompagnati da incontri, letture, cicli di lezioni che ne approfondiscono i temi. Oltre ad alcuni progetti che il museo propone a Tunisi, Rabat, New Delhi e Mumbai.
Si comincia con “La strada. Dove si crea il mondo” grande collettiva con oltre 200 opere di 140 artisti internazionali che raccontano il caos, le battaglie, la vitalità e la grande energia creativa della strada. E poi una mostra sulla poetica ispirazione di Maria Lai; un’altra sul lavoro tra fotografia e performance di Elisabetta Catalano; una monografica di Paola Pivi, tra scultura e installazione e altre dedicate al mondo artistico dell’architetto Gio Ponti, al fotografo Paolo Di Paolo e al transavanguardista Enzo Cucchi. Ci sarà una grande collettiva che, partendo da Boetti, riflette sulla dimensione spirituale dell'arte. Poi la mostra Al norte del la tormenta con alcuni capolavori dell’Istituto di arte moderna di Valencia. Una grande iniziativa scientifica in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana e l’Istituto nazionale di fisica nucleare dedicata ai 50 anni della discesa sulla Luna. Una
mostra sull’abitare. Ormai in arrivo anche il progetto Maxxi L'Aquila, che porterà nella città ferita dal sisma una piattaforma di creatività contemporanea con il restauro di Palazzo Ardinghelli. Novità assoluta è poi la collaborazione con la Triennale di Milano, con l'ideazione di un grande premio per l'architettura.
E fra le novità per il 2019 che sono state annunciate nella conferenza stampa di oggi, alla quale erano presenti anche il direttore del Maxxi Arte Bartolomeo Pietromarchi e il direttore del Maxxi Architetura Margherita Guccione, anche una politica tariffaria pensata per ampliare le tipologie di pubblico, in particolare quello dei giovani: un biglietto “minì” per gli studenti e un biglietto “last hour” (dalle 17.30) entrambi a 5 euro, accanto alla già esistente card myMaxxi e alla ormai consolidata gratuità della visita alla collezione permanente dal martedì al giovedì.