Agorà

Il presidente al Villaggio olimpico. Mattarella primo cittadino e primo tifoso d’Italia

Massimiliano Castellani giovedì 25 luglio 2024

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in aereo con il portabandiera Gianmarco Tamberi

C’è poco da fare, il Presidente è il nostro LeBron James. Altro che un americano a Parigi: un italiano solo al comando, anche sotto la torcia olimpica: Sergio Mattarella. Il più “normal one” dei Capi di Stato di tutto il mondo è atterrato nel fantastico mondo di Olimpia, Paris 2024. E’ arrivato volando con la figlia Laura, seduto a fianco all’uomo che salta più in alto in tutto il pianeta, il portabandiera azzurro (con Arianna Errigo) Gianmarco Tamberi. Il giovane fratello d’Italia che agli ultimi Europei di atletica di Roma gli ha fatto “rompere il cerimoniale”, parola di Presidente, per restare seduto al suo posto nella tribuna delle autorità dell’Olimpico e assistere alla vittoria di Gimbo jet. La sera dopo quel trionfo il Presidente a sorpresa concesse il bis presentandosi alla finale dei 4×100 maschile e vedere dal vivo le medaglie conquistate da Larissa Iapichino (argento nel salto in lungo), quella della staffetta 4×400 maschile (argento) e il terzo posto di Pietro Arese (bronzo nei 1.500 metri). Uno strappo alle regole “ma ne valeva la pena», disse nella circostanza Mattarella che per l’universo olimpico prova lo stesso amore con cui opera e lotta ogni giorno per il suo Paese. Non a caso sotto la sua presidenza all’Art.33 della Costituzione è stato aggiunto quel comma in cui si “riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme».

Le voci di corridoio del Quirinale dicono che il Presidente della Repubblica, non quella fondata su pallone, ma sui valori veri coltivati dagli statisti, ormai unici come lui, tifi il Palermo, la città dove è nato, 83 anni fa, ma per passione giovanile nel suo cuore ci sia l’Inter, quella del “Mago” Helenio Herrera. Ma sono voci mai confermate. Da ragazzo è stato un calciatore, “ruolo? Panchina”, dice lui. Meglio con il tennis: «La racchetta mi ha accompagnato fin da ragazzo e mi dispiace ancora di avere interrotto decenni addietro». Non si è perso invece gli scambi decisivi della finale di Sinner vinta in rimonta (due set a zero) contro il russo Medvedev, e al “fantasma” azzurro di Parigi 2024 incontrandolo confessò: «Quella domenica avevo un impegno e ho iniziato a guardare la finale dal quarto set e questo ha giovato al mio umore. Ma subito ho avuto la certezza che avrebbe vinto». Non ha visto vincere le azzurre dell’Italvolley, sconfitte al tie-break dalla Serbia, ma a Paola Egonu e compagne le accolse al Quirinale plaudendo al fatto che avevano “giocato la miglior pallavolo del Mondiale”. Non si sente un esperto, eppure il Presidente è attento anche ai minimi particolari. La sua passione da primo tifoso dello sport olimpico italiano ha commosso la Errigo fino alle lacrime quando alla consegna del tricolore l’ha elogiata pubblicamente per i successi ottenuti nella scherma, ma soprattutto “per questa capacità eccellente di far fronte a due impegni diversi: quello di mamma e di campionessa, una dimostrazione straordinaria".

Parigi al Capo dello Stato evoca anche i nostri trionfi ciclistici al Tour de France, quello di Gino Bartali del 1948, che dopo l’attentato del siculo Antonio Pallante al “Migliore”, il leader del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti, sventò la guerra civile. Ma nella sua memoria conserva nitida la voce del radiocronista Mario Ferretti che con “un solo uomo al comando” incoronava il Campionissimo Fausto Coppi vincitore del Giro d’Italia del ’49. Cose del secolo scorso. Ora siamo a Paris 2024, dove scortato dai dioscuri del Coni, l’altro presidente, Giovanni Malagò e il segretario generale e capo missione Carlo Mornati, Mattarella ha visitato il Villaggio Olimpico in cui risiedono i 403 azzurri della Squadra. Il Presidente si è aggirato per il Villaggio con quello stesso sguardo sornione e ammirato con cui di solito si confronta incuriosito con i giovani campioni italiani. In coro con loro ha cantato l’inno di Mameli e agli azzurri stretti a coorte alla vigilia di queste Olimpiadi ha ricordato: “Avete intorno a voi l'affetto di tutta l'Italia. È un affetto sincero che non dovete interpretare però come una pressione”. Dopo una notte al museo, al Louvre, a cena con il collega francese Emmanuel Macron e la première dame Brigitte domani il Presidente a Le Pré Catelan inaugurerà Casa Italia e dopo da primo tifoso sarà presente alla cerimonia d’apertura dei Giochi. Poi rivolerà a Roma, in attesa di riabbracciare uno per uno tutti gli azzurri che qui a Parigi compiranno l’impresa. Ma il tifo e il pensiero del Presidente è rivolto davvero a tutti gli atleti e neanche il papà delle Olimpiadi moderne, il francese de Coubertin, avrebbe trovato parole migliori per salutare la Squadra Italia: “Le medaglie che arriveranno saranno benvenute, ma è più importante il senso dello sport che voi avrete".