L'attore. Massimiliano Gallo: «Malinconico, l'elogio dell'uomo comune»
L'attore napoletano Massimiliano Gallo, 54 anni
«Vincenzo Malinconico è un semi avvocato, un semi disoccupato, un precario della vita. Ed è un non vincente per scelta che, in questo periodo in cui vogliamo raccontare per forza i vincenti, ci sembrava molto moderno. Penso sia molto positivo per questo Paese raccontare persone normali che fanno cose straordinarie». Così Massimiliano Gallo parla ad Avvenire del protagonista della nuova fiction Rai Vincenzo Malinconico - Avvocato d'insuccesso dal 20 ottobre in prima serata su Rai 1. Una serie, tra giallo e commedia, coprodotta da Rai Fiction e Viola Film, che porta sullo schermo un personaggio già molto popolare tra i lettori, tratto dai romanzi di Diego De Silva. Un prodotto applaudito dal pubblico al Prix Italia di Bari la settimana scorsa, che sorprende sia per la regia innovativa di Alessandro Angelini sia per l’eccezionale interpretazione di Gallo capace di passare dal grottesco al sentimentale, dal surreale al drammatico. Accanto a lui Lina Sastri nei panni della suocera, Denise Capezza aspirante fidanzata, Francesco Di Leva irresistibile scagnozzo di camorra, Teresa Saponangelo tirannica ex moglie di Malinconico, Giovanni Ludeno amico farfallone e Michele Placido.
Incerto, impacciato, ma corretto e di buoni sentimenti, Vincenzo Malinconico si barcamena tra ex moglie e figli, tra un nuovo possibile amore e il precariato da avvocato civile di scarso successo. Fino a che viene chiamato d’ufficio a difendere un affiliato alla camorra su cui pende l’accusa di fare a pezzi cadaveri scomodi: Malinconico vorrebbe rifiutarsi di difenderlo per motivi deontologici, poi si lascia convincere dalla figlia del delinquente che gli ricorda la sua. «Malinconico è un personaggio che amo profondamente e spero che ci sia un po’ di Malinconico in ognuno di noi – sottolinea ancora il protagonista della fiction –. È un personaggio che suscita grande empatia e tenerezza, che butta fuori le sue fragilità senza nasconderle. È una commedia, tra virgolette sofisticata, che fa molto ridere e molto pensare. Poi c’è una parte di crime orizzontale, che racconta un caso che finisce all’ultima puntata».
Un antieroe Malinconico che offre un modello alternativo ai tempi di oggi. «È un personaggio che ha dei valori, è coerente, non ha grandi possibilità economiche, ma anche quando gli propongono dei casi importanti economicamente, per la sua morale non accetterebbe – aggiunge l’attore napoletano –. È uno molto onesto, sgangherato fino in fondo, un non vincente per scelta. Un personaggio molto sfaccettato e complicato che slitta continuamente dalla commedia al grande sentimento. Dà a un attore tutta la gamma di colori».
E che attore, Massimiliano Gallo, che finalmente ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista assoluto in una fiction di Rai 1. «Sapere che sono il protagonista dopo 35 anni di gavetta (in 12 anni ho fatto 35 film e 15 serie tv, dopo tanto teatro ho iniziato con cinema e tv da Risi a Garrone Ozpetek e Sorrentino, l’ultimo è stato È stata la mano di Dio di Sorrentino, poi tanta fiction ma mai da protagonista assoluto) ora è una grandissima gioia. È un progetto che ho voluto da subito, l’ho cucito addosso e vissuto». Per Massimiliano Gallo, 54 anni, si tratta di un bel messaggio per un Paese come l’Italia «in cui raccontiamo ai giovani che la meritrocrazia non esiste: se fai bene il tuo lavoro ci impieghi di più, ma bene o male ci riesci. Sono contento di esserci riuscito con le mie forze, conquistando tutto sul campo, ruolo per ruolo, in maniera graduale».
La grande palestra del teatro ha consolidato il talento di Gallo: «Una vita di teatro, di sperimentazione pure a teatro con generi diversi dalla commedia a Strindberg e Pirandello, è stata la palestra per formarti. Le cose devono avvenire quando hai le forze per sostenerle, ed avere una prima serata su Rai 1 con un gruppo di attori di questo calibro sulle spalle non è cosa da poco».
Massimiliano Gallo è abituato a dare dignità in scena all’uomo comne, come è Pietro, il marito di Imma Tataranni, altra fiction di successo in cui l’attore è presente. «Pietro è un uomo molto moderno, un uomo del Sud che per la prima volta invece di preoccuparsi del suo machismo, si dedica alla famiglia, alla casa, alla figlia ed è in namorati di una moglie che è un sostituto procuratore di successo. Dovrebbe essere una cosa normale» aggiunge convinto.
Anche se lo vedremo presto in un ruolo antitetico, quello dell’egoista Domenico Soriano, protagonista di Filomena Marturano di Eduardo De Filippo accanto a Vanessa Scalera (l’Imma Tataranni tv), un film per Rai 1 che andrà in onda prossimamente. «Sono molto felice che la Rai abbia scelto me, dopo Castellitto, per interpretare Eduardo, e soprattutto la bravissima Vanessa e Francesco Amato che è il regista di Imma Taranni. Siamo un cast molto affiatato – aggiunge –. Non solo avremo la sfida di affrontare un macro testo, ma avremo alle spalle anche i fantasmi di Eduardo, Titina, Mastroianni e la Loren». In realtà Gallo è più che navigato sui testi di Eduardo, avendo recitato per cinque anni accanto a Carlo Giuffré nella prima edizione di Natale a casa Cupiello dopo la morte di Eduardo oltreché nel grande successo sia teatrale che cinematografico Il sindaco del Rione Sanità con la regia di Mario Martone.
In questi giorni Massimiliano Gallo è in scena a teatro con uno spettacolo musicale da lui scritto, recitato e diretto, Stasera punto e a capo insieme a Shalana Santanta dedicato agli anni 80, mentre da metà gennaio sarà in scena con Amanti prima regia teatrale di Ivan Cotroneo. A fine ottobre Gallo girerà la quarta serie de I bastardi di Pizzofalcone, poi la terza serie di Imma Tataranni e infine la seconda serie di Vincenzo Malinconico.