Agorà

Anniversario. Mario Lodi, cento anni di un maestro

Dorella Cianci martedì 15 febbraio 2022

Mario Lodi (1922-2014)

«Io non voglio dire che si debbano abolire i programmi, ma penso che anche i programmi, come le leggi, debbano venire dal basso, debbano cioè essere fondati su una realtà dinamica, nel nostro caso il bambino, che è un essere in sviluppo, ogni madre lo sa, ogni padre lo avverte». Che bello poter riproporre questa frase nell’anno del centenario del grande maestro e pedagogista Mario Lodi, il quale si formò inizialmente negli insegnamenti pedagogici francesi, soprattutto di Célestin Freinet. Insieme agli altri maestri e maestre della sua rete internazionale, proprio Freinet ideò la cosiddetta 'classe cooperativa', un’idea che ritroviamo concretamente nell’attività di Lodi, maestro fra i principali protagonisti di quella notevole stagione di rinnovamento della scuola italiana. Il maestro Lodi, che nel 1948 fu nominato maestro di ruolo a San Giovanni in Croce (Cremona), si avvicinò, pian piano, a questo metodo, scoprendo, sempre più, le potenzialità creative dei bambini, oltre che «la sua incapacità» (secondo le sue stesse parole) di maestro formato, come tutti, sulle linee guida nazionali, che sentiva inadeguate, limitate nel saper individuare le specificità di ogni singolo bambino, indicazioni formative orizzontali incapaci di valorizzare quell’inclinazione naturale che, anche grazie all’articolo 3 della Costituzione italiana, la scuola ha il dovere di garantire e di sviluppare più della famiglia stessa d’origine. In questi giorni viene ripubblicato un notissimo libro, che è la raccolta dell’esperienza scolastica lodiana negli anni 1951-1962, anni in cui, peraltro, Lodi fu in contatto con il Movimento di cooperazione educativa, un gruppo di insegnanti, che proponevano di superare il vecchio modello autoritario perseguito dagli insegnanti di quel momento e, a volte, impropriamente rimpianto da certi insegnanti di oggi. Negli anni Sessanta, infatti, usciva, per la prima volta, C’è speranza se questo accade al Vho, nelle cui pagine il giovane maestro raccontava, con grande empatia, la sua prima esperienza scolastica. Il volume ora è ripubblicato da Laterza (pagine 336, euro 19,00) nella prestigiosa collana Robinson/ Letture, anche grazie agli stimoli dei lavori per il centenario (sito ufficiale: www.centenariomariolodi.it), ideato dalla famiglia, e del Premio Mario Lodi, ideato dal gruppo di ricerca Amica Sofia (www.miur.gov.it/-/iii-edizione- del-premio-letterario-nazionale-mariolodi-2021). Questo è il bel diario di una profonda crisi di un giovane e visionario insegnante di provincia, che vuole cambiare la scuola, tentando di creare, in essa, una concreta comunità democratica, che opera dentro la scuola stessa quotidianamente; tentando giorno per giorno di costruire quell’utopia educativa, che consiste nel vedere quello che non ancora è in atto, ma che in potenza ogni alunno possiede.