Un italiano in Ferrari. Secondo tempo assoluto nei test, dietro ad una Mercedes. È il biglietto da visita di Raffaele Marciello, diciannovenne pilota italiano che oggi sul circuito di Abu Dhabi ha debuttato al volante della F14T nella seconda e conclusiva giornata di test della Formula 1. Mentre è diventato intanto un caso la visita di ieri di Sebastian Vettel ai box del suo nuovo team. Alla Red Bull, che aveva vietato al tedesco di partecipare già a questi test, non hanno nascosto l'irritazione, temendo che potesse già rivelare alla Ferrari qualche segreto.
Comunque, indifferente alla querelle, il giovane Marciello ha chiuso la mattinata
con il terzo miglior risultato. Poi nel pomeriggio ha affilato le armi e al termine dei 90 giri complessivi ha chiuso a soli sei decimi dalla Mercedes condotta da un altro giovane promettente, il tedesco Pascal Wehrlein. L'italiano è stato impegnato in misurazioni aerodinamiche e prove d'assetto, effettuate sulla base dei dati raccolti ieri da Kimi Raikkonen, poi ha concluso
il test comparativo tra le mescole Pirelli utilizzate nel 2014 e la versione dedicata al 2015.
"Oggi è stato come un sogno che si
avvera - ha detto Marciello a www.ferrari.com -. Per un italiano
salire a bordo di una Ferrari, per di più in un test ufficiale,
è un emozione davvero forte. Era la prima volta al volante di
una F14 T e ho dovuto adattare lo stile di guida ma in generale
mi sono trovato bene. Spero di aver aiutato il team a
raccogliere dati importanti". Un pensiero per Jules Bianchi: "È
stato impossibile non pensare a Jules. Siamo entrati insieme
nella Ferrari Driver Academy e se sono qui oggi è anche perché
lui non c'è. Da Jules ho imparato a spingere sempre al massimo e
qui ho provato a farlo anche per lui".
Chiusi i test a Yas Marina - deludenti per la McLaren, che a
causa dei problemi elettrici alla power unit Honda ha completato
solo cinque giri, contro i circa 200 delle altre scuderie -,
l'appuntamento è a inizio febbraio, con i test pre-campionato di
Jerez de la Frontera e il debutto delle nuove monoposto. Lì
Vettel potrà salire sulla Ferrari, anche se forse aveva sperato
di farlo già ora: "Mi aspettavo un comportamento diverso - ha
rivelato il tedesco a 'Auto, Motor und Sport' - ma qualcuno si è
fatto prendere dal panico e temeva che potessi rivelare alcuni
segreti. Sembrava tutto a posto, poi Adrian Newey si è messo di
traverso". "Non possiamo regalare a un diretto concorrente un
vantaggio. Guidando la Ferrari al più presto in febbraio, potrà
fornire loro meno informazioni", ha spiegato ad Auto Bild il
boss Helmut Marko parlando dei test, mentre sulla visita di ieri
è stato più leggero: "Legalmente non va bene, ma non me può
fregare di meno".