L'edizione numero 100 della Liegi-Bastogne-Liegi di ciclismo chiude questa domenica la massacrante serie delle classiche del nord. La "Doyenne" è considerata la
decana fra le classiche-monumento, poiché venne inaugurata
addirittura nel 1892. Nella 100/a edizione verrà riproposto il
percorso del 2012, che prevede un finale durissimo,
caratterizzato dalla riproposizione del Cote de la Roche aux
Faucons, posto a una ventina di chilometri dal traguardo.
Dopo i primi chilometri tutt'altro che facili, per via di
continui saliscendi e trabocchetti tipici delle corse in Belgio,
i corridori arriveranno a Bastogne, quindi risaliranno verso
nord. Le prime due "cote" sono lontane dal traguardo
(Roche-en-Ardenne e Saint-Roch) ma, dai -100 all'arrivo,
cominceranno una serie di salite spaccagambe.
La corsa, come
spesso è accaduto, potrebbe decidersi sulla salita della
Redoute, che presenta pendenze fino al 20 per cento, anticipando
un falsopiano adatto a possibili attacchi decisivi. La Roche aux
Faucons, 1.500 metri di salita al 9,3 per cento - con punte, nel
tratto conclusivo, che vanno oltre il 15 - può riservare le
ultime e decisive sorprese, prima del Cote de Saint-Nicolas
(detta la salita degli italiani).
L'uomo da battere sarà l'alfiere della Movistar, Alejandro
Valverde, fresco vincitore della Freccia Vallone, che ha già
firmato i successi nel 2006 e nel 2008 a Liegi. Lo spagnolo
dovrà fare attenzione a Daniel Martin (Garmin), ma anche a
Daniel Moreno e Joaquim Rodriguez che, con il polacco Michal
Kwiatkowski (Omega Pharma-Quickstep), già quinto nell'Amstel e
terzo nella Freccia Vallone, potrebbe fare selezione su uno
degli strappi. Il belga Philippe Gilbert (Bmc), che quest'anno si è già
aggiudicato l'Amstel Gold Race, come Vincenzo Nibali (Astana),
cercherà il contropiede vincente.