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Francoforte. In Italia si legge poco ma si comprano più libri. I dati del mercato

Alessandro Zaccuri, inviato a Francoforte mercoledì 16 ottobre 2019

La Fiera del libro di Francoforte (Ansa)

Niente da fare, lo smartphone la spunta sempre. Anche nel campo della lettura – e in particolare della lettura digitale. Secondo il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia stilato dall’Associazione italiana editori (Aie) e presentato questa mattina alla Buchmesse di Francoforte, infatti, lo smartphone ha sostanzialmente sbaragliato la concorrenza di ogni altro device sia per quanto riguarda gli ebook (è adoperato nel 65% dei casi), sia per l’ascolto di audiolibri, che rappresentano la vera novità editoriale dell’ultimo decennio (qui la quota è addirittura del 75%).

Si tratta di dati relativi al 2018, il cui consolidato integra per l’occasione alcuni elementi significativi rilevati in questo 2019.

Crescono i libri “vivi”, per esempio, ovvero quelli ancora disponibili nel circuito delle librerie e dell’ecommerce (sono circa 1,2 milioni, con un incremento di oltre il 10%) e di segno positivo (pari al 2,1%, corrispondente a un fatturato di 3,170 miliardi di euro) è il bilancio dell’anno passato, che registra progressi anche nel settore delle case editrici in attività (1,4%), della vendita di diritti all’estero (un incoraggiante 9%) e dei titoli pubblicati (l’aumento del 9,8% porta a quasi 79mila unità l’offerta complessiva, con una crescita evidente in tutti i diversi generi editoriali).

Rimane però ed è «drammatico»– come ha osservato il presidente dell’Aie, Ricardo Franco Levi – il problema della lettura. «Gli editori italiani – ha spiegato a Francoforte Levi – si trovano a operare in un Paese che si colloca al diciannovesimo posto nell’Unione Europea per i tassi di lettura e all’ultimo posto per il livello di competenze di lettura. Solo il 24,8% della popolazione ha un’adeguata capacità di comprensione e analisi dei testi».

Nonostante i criteri introdotti di recente dall’Aie permettano di affermare che sei italiani su dieci leggono almeno un libro nel corso dell’anno, dunque, il 41% di questi lettori dichiarati non supera la quota dei tre volumi all’anno e solo 17% riesce a tenere il ritmo di un libro al mese. Si legge ancora troppo poco, insomma. E per di più non senza capire bene quel che si legge.