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La campionessa del nuoto. Ledecky: fede e umiltà, i pilastri di una leggenda

Antonio Giuliano venerdì 2 agosto 2024

La regina del nuoto, la statunitense Katie Ledecky, 27 anni

Del nuoto è la regina indiscussa da quattro olimpiadi consecutive. E sotto la Torre Eiffel la statunitense Katie Ledecky sta scrivendo nuovi capitoli della sua carriera leggendaria. A Parigi ha già aggiunto l'ottavo oro e un bronzo alla sua bacheca stellare di 12 medaglie olimpiche. Ma non è ancora finita: dopo i 1500 stile libero punta a vincere anche gli 800 per consacrarsi come la migliore nuotatrice di sempre nella storia dei Giochi. Tutti oggi si interrogano sulla longevità della 27enne di Washington che stupì il mondo a Londra 2012 vincendo l’oro negli 800 stile libero a soli 15 anni.

Chi la conosce bene però non ha dubbi. «La sua fede forte e l’umiltà sono i capisaldi del suo carattere», ha detto a “Catholic News Agency” suor Rosemaron Rynn che era la preside della scuola elementare di Bethesda nel Maryland frequentata dalla piccola Katie. «Un’atleta meravigliosa ma anche una giovane cattolica esemplare – ha detto la religiosa - Grazie ai suoi genitori fantastici, alla sua vita familiare e anche al fatto che si tiene vicina a Dio». Una studentessa brillante, gentile e sempre coi piedi per terra. «Non ha mai decantato il fatto di essere così brava. Infatti, ci ha sorpreso quando abbiamo scoperto che stava andando alle Olimpiadi» ha spiegato suor Rynn rivelando anche un aneddoto. «Arrivava la mattina prima dell’inizio della scuola, con i capelli tutti bagnati perché era andata a nuotare prima dell’inizio delle lezioni. Ma non si vantava mai di niente, mai. Era davvero umile».

E la campionessa americana ha sempre rivendicato le sue radici e i benefici della sua spiritualità. Una fede che si tramanda di generazione in generazione nella sua famiglia, ricevuta in dono dai genitori ma anche dai nonni materni. Come spiega nell’autobiografia uscita negli Usa prima delle Olimpiadi: Just Add Water: My swimming life (Simon & Schuster). «La mia fede cattolica – disse al National Catholic Register” - è molto importante per me. Lo è sempre stato e lo sarà sempre. Fa parte di ciò che sono e mi sento a mio agio nel praticare la mia fede. Mi aiuta a mettere le cose in prospettiva». Fece scalpore quando confidò uno dei suoi rituali prima di ogni gara: «Recito l’Ave Maria. Penso che la devozione alla Madonna sia molto bella. La sua forte fede e umiltà sono cose da cui possiamo imparare». E quindi aggiunse: «Più di ogni altra cosa, pregare mi aiuta a concentrarmi e a lasciar andare le cose che non contano in quel momento. Mi dà pace sapere di essere in buone mani».

Una fuoriclasse pronta a mettersi sempre alla prova: «Penso che la bellezza del cattolicesimo sia la sua coerenza sia nei successi che nelle difficoltà – ha spiegato una volta -. Ho fatto affidamento sulla mia fede per darmi forza sia negli allenamenti che nelle competizioni, ma anche a scuola, con la mia famiglia e nella vita di tutti i giorni. Quindi, mentre i miei obiettivi in piscina sono cambiati, la mia fede rimane qualcosa di coerente e qualcosa su cui posso sempre contare».