Milano. Il misterioso cliente che svuota le vetrine della libreria. Perché?
Le vetrine della Hoepli svuotate
Sembra una storia rubata a uno scrittore, persino una di quelle troppo belle per essere vere. Un uomo entra in una libreria e chiede di comprare tutti i volumi esposti nella grande vetrina. Proprio tutti. Sono circa duecento. Sgomento tra i commessi, che però rapidamente si attrezzano. Alcuni passano i volumi in cassa, altri li insacchettano. E non è uno scherzo, il cliente paga, circa 10mila euro, chiama un taxi e se ne va.
È accaduto nei giorni scorsi a Milano, nella storica libreria via Hoepli, nell’omonima via in pieno centro storico. Nel giro è già leggenda: «Sono rimasto stupito – ha raccontato Matteo Hoepli, ultimo discendente di Ulrico Hoepli, svizzero naturalizzato italiano che alla fine dell'Ottocento aprì libreria e casa editrice –. Non conosciamo nulla dell'identità del cliente, né dell'uso che farà dei libri. Io rappresento la quinta generazione di un'azienda familiare e non ricordo un episodio così eccezionale nei racconti dei miei nonni o bisnonni. Ora lo racconterò ai miei figli e nipoti».
Chissà se è già leggenda anche tra i tassisti (ma come saranno entrate tutte quelle borse di tela in un’auto?) che pure a storie strane è gente abituata. Ma è inutile girarci attorno, la vera domanda che ronza in testa è: perché? Un raptus o qualcosa di premeditato?
Troppo semplice (ma la verità è che non ci piace) pensare all’urgenza di riempire uno scaffale vuoto. Per quello c’erano soluzioni più economiche… E poi i libri acquistati non ci aiutano. La vetrina era dedicata a storia, politica, arte, moda e design – gusti raffinati, si dirà, o scenograficamente perfetti – ma il panorama era quanto mai eterogeneo, dal catalogo ragionato dell’artista Carol Rama a un (costosissimo) volume fotografico su Bruce Springsteen, da Un eroe borghese, l’inchiesta di Corrado Stajano su Giorgio Ambrosoli, a un librone di lusso sugli orologi di Bulgari. No romanzi, no scienze, no filosofia, no sport. E allora abbandoniamoci al mistero.
Forse tra quei libri si nascondeva un messaggio. Un biglietto celato da chissà chi, come in una spy story, un vertiginoso inseguimento d’amore o una caccia al tesoro internazionale. Non c’è tempo per sfogliare, e allora si compra tutto in blocco. Forse tutti quei libri sono un codice, se impilati in maniera corretta i dorsi rivelano il destino del mondo. Non azzardiamo il regno dei cieli, per carità, ma questa storia assomiglia tanto al contadino e il tesoro nel campo…
Eppure, in ultimo, resta sospesa ancora una domanda, un po’ cinica come tutto quello che galleggia sul fondo: ma qualcuno poi tutti questi libri li leggerà?