Agorà

RIVOLUZIONE VIDEO. La tv del futuro: immagini in 3D senza televisori

Gigio Rancilio martedì 11 agosto 2009
Gli esperti ne sono certi: la tecnologia salverà la televi­sione. Nel senso che darà nuova vita all’offerta televisiva, ringiovanendo con novità tecnolo­giche programmi e palinsesti tele­visivi sempre più stanchi e ripetiti­vi. Il primo passo – strombazzato in queste settimane anche con ar­ticoli a pagamento sui maggiori quotidiani – è la tv ad alta defini­zione. Quella che, offrendo imma­gini molto più definite e colorate, fa brillare di nuova luce soprattut­to gli eventi sporti­vi, i grandi filmoni e i documentari. Mentre non dà al­cun valore aggiun­to, per esempio, ai talk show e ai pani­ni politici dei tg. Sky sull’alta defini­zione ci punta da matti. Anche per­ché – dato non se­condario – sulla 'piattaforma' concorrente del di­gitale terrestre l’alta definizione (per ora) non è possibile. Ma la ri­voluzione tecnologica che ci atten­de è un’altra. Anzi, sono due. La prima – prevista entro pochi anni – è la televisione tridimensionale (ne sono già stati prodotti dei pro­totipi che però, al momento, co­stano un’enormità). Quella che porterà nelle nostre case i nuovi cartoni animati come Up e i nuovi film d’azione in 3D, facendoci im­mergere sempre più nelle storie, circondati da animali e nemici di varie dimensioni e caratteri. Op- pure – senza neppure dover infor­care gli appositi occhialini che si usano nei cinema 3D – potremo goderci a bordo campo le partite di basket e di calcio, arrivando per­sino a sfiorare i giocatori. Quella di dare una nuova vita «briosa» agli stanchi contenuti tradizionali cambiando il mezzo e non il con­tenuto è il classico uovo di Colom­bo capace di salvare il sistema tele­visivo. Una rivoluzione talmente importante da riservarci più di una novità. Oltre alla tv tridimensiona­le è infatti in arrivo (al massimo entro dieci anni) un’altra «nuova televisione rivolu­zionaria »: quella a ologrammi. Per ca­pire come funzio­na, facciamo un salto indietro di qualche mese. Fino alle elezioni ameri­cane. Fino alla sera del 4 novembre 2008. Durante lo speciale televisivo della Cnn sulla notte delle elezioni, accanto al conduttore presente in studio ap­parve l’ologramma (cioè la proie­zione elettronica tridimensionale) dell’inviata a Chicago Jessica Yel­lin. Bene, quando la tv a ologram­mi farà il suo ingresso nei nostri salotti, accanto a voi si potranno materializzare Bruno Vespa e gli o­spiti di Porta a porta o i cantanti del Festival di Sanremo. Detta così forse non è il massimo. Ma se ap­plicate la scena agli eventi sportivi e al cinema le cose cambiano deci­samente. Pensate a quanto possa essere entusiasmante (o caotico, a seconda dei punti di vista) vedere ogni domenica pomeriggio Treze­guet e Ibrahimovic – per ora, non a grandezza naturale, ma alti circa un metro – correre, passare, tirare e fare falli tra i mobili di casa vo­stra. Oppure immergervi nell’en­terprise di Star Trek o in un campo di battaglia a fianco del nuovo Rambo. La tv a ologrammi tra l’al­tro non userà più alcun televisore o schermo ma solo un piccolo di­schetto, simi a quelli dell’hockey: basterà accenderlo per animare l’aria con le immagini tv tridimen­sionali. Secondo gli esperti, la bat­taglia tecnologica del futuro vedrà contrapposte anche la tv tradizio­nale e il mondo di internet. Appe­na i collegamenti per navigare in rete saranno potenziati fino a una banda di 100mega (attualmente in Italia viaggiamo attorno ai 5/10mega effettivi ma in alcune zone di Parigi è già disponibile la connessione a 100 mega) su inter­net esploderà una nuova era del «videointrattenimento». Le televi­sioni via web, per esempio, po­tranno offrire l’alta definizione e programmi tridimensionali. Ma a rubare pubblico alla tv tradiziona­le saranno soprattutto i videogio­chi tridimensionali via internet in grado di permetterci di giocare in tempo reale e in 3D con persone lontane migliaia di chilometri. Per capire l’effetto che farà provate a immaginarvi seduti in un bolide virtuale di Formula 1 proiettato in tridimensionale in casa vostra, mentre correte a Monza o a Silver­stone; oppure pensatevi mentre giocate a ping pong con vostro fi­glio, sfidando insieme a lui i carto­ni tridimensionali di Minnie e To­polino. Alla fine di questa «passeg­giata nel futuro» resta però una domanda: una simile rivoluzione tecnologica aiuterà anche la qua­lità dell’offerta televisiva a miglio­rare o la schiaccerà sempre più su modelli soprattutto «estetici» ed «emozionali»? Su questo punto gli esperti, per ora, tacciono. Forse si sono ammutoliti al pensiero del Grande fratello 2019, quello in cui gli ologrammi tridimensionali dei concorrenti bivaccheranno nei no­stri salotti.