Agorà

MUSICA. La tecnologia rinnova il mito dei Beatles

Andrea Pedrinelli domenica 6 settembre 2009
In questi giorni, nel 1969, i Beatles erano al preludio della fine: il 26 settembre sarebbe infatti uscito Abbey Road, loro ultimo vero album. Ma a distanza di quarant’anni la loro musica vive ancora, anzi: sta per tentare di risollevare le sorti della discografia. Con il molteplice progetto fra dischi e videogioco, arte e business, in uscita il prossimo mercoledì. Ed intitolato con la sola data d’uscita, 9 settembre 2009, per farlo restare ancora meglio in mente ai fan/consumatori. The Beatles 09-09-09 è per tutti: e non è retorica. Chi seguì da vicino, più o meno coetaneo di McCartney (classe 1942) o Starr (1940), la rivoluzione del pop e del costume operata dal quartetto di Liverpool, potrà ripercorrerla. Fra cofanetti di lp non ancora in stereofonia riediti in cd ed eventi organizzati proprio per riaccendere memorie di un passato lontano. A Napoli scomoderanno persino Peppino Di Capri, che suonò prima della band nei concerti italiani del ’65. I musicofili di mezza età, cresciuti dando peso ai dischi come oggetto oltre che alle canzoni, si troveranno invece nell’imbarazzo della scelta di fronte alla riedizione sotto più forme di tutti gli album della band. E i giovanissimi, che forse i Beatles non li conoscono? Beh, loro avranno un videogioco. Pensato per tutte le piattaforme in commercio e che in America ha già visto scaricare da Internet, per mettersi nei panni dei Beatles, ben 50 milioni di brani. Che cosa esce esattamente, dunque, mercoledì? Dal punto di vista discografico, appunto, tutti gli album della band, già su cd dall’87 e però mai prima d’ora remixati in digitale. Torneranno alla ribalta 12 opere di altissimo livello (Revolver, Sgt. Pepper’s, A hard day’s night, Rubber soul…), con grafica ripresa dagli lp originali, note e foto inedite ed una traccia video sulla lavorazione. In più, sempre rimessi a nuovo, Magical Mistery Tour, nel catalogo dall’avvento del cd, e le rarità del doppio Past Masters. Il tutto acquistabile singolarmente o in vari box, in "mono" o in stereo, frutto di un lavoro di quattro anni. Che Allan Rouse, il coordinatore, ha sintetizzato così: «Si è scelto, con ex-Beatles ed eredi, di incaricare sei tecnici: e prendere solo decisioni unanimi. Valutando il peso storico di certi piccoli difetti e mediando tra gli originali e le nuove possibilità sonore di oggi». Poi c’è il gioco, Rock Band: che permette di entrare nel mondo dei Beatles. Con appositi collegamenti si può anche, addirittura, cantare o suonare con loro (in vendita pure le riproduzioni dei loro strumenti). Sono 45 i brani presenti nel gioco, proposti con varie tecniche di animazione: ma se ne possono scaricare altri dalla rete. Con lo scopo, dice uno degli autori, Chris Foster, «di ricreare lo spirito gioioso della musica dei Beatles, permettendo ai ragazzi di interagire con  musicisti veri». Si dice che il prossimo passo sarà l’approdo delle canzoni del quartetto sul web: vedremo. Certo l’arte senza tempo dei Beatles è destinata a tornare in auge, come merita: ma pare destinata anche, quarant’anni dopo, ad indicare un altro business all’industria del disco. Dato che Pearl Jam e Green Day sono già pronti ad imitare l’idea, con un loro videogioco "interattivo".