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Le nuove immagini. La prua del Titanic sta crollando: «Deterioramento inevitabile»

Erica Vailati mercoledì 4 settembre 2024

A 3.810 metri di profondità, al largo dell’isola canadese di Terranova, il Titanic giace sul fondale dell’Oceano Atlantico da 112 anni. Dal 1985, quando il relitto fu ritrovato, la prua è diventata l’icona del transatlantico britannico, entrata nell’immaginario collettivo anche grazie alla scena del film di James Cameron con Jack (Leonardo DiCaprio) e Rose (Kate Winslet). Oggi, però, il simbolo del Titanic appare danneggiato, con la ringhiera parzialmente crollata sul fondale.

A documentare il cedimento è stata la spedizione organizzata tra luglio e agosto da RMS Titanic Inc., la società che gestisce la conservazione e la documentazione del relitto e dell’intera area. Due sottomarini a comando remoto hanno raccolto oltre due milioni di fotografie e 24 ore di riprese ad alta definizione. Alcune delle immagini mostrano un buco di 4 metri e mezzo sul lato sinistro del ponte di prua. La sezione mancante è stata ritrovata intera sul fondale oceanico, appena sotto la ringhiera.

La sezione crollata della ringhiera si trova ancora intera sul fondale oceanico - RMS Titanic, Inc. - https://expedition.discovertitanic.com/

La spedizione precedente è stata condotta nel 2022 da Magellan, società che si occupa di mappare le profondità marine, in collaborazione con i documentaristi di Atlantic Productions. Le immagini raccolte allora mostrano la ringhiera ancora intatta, perciò i ricercatori ritengono che il crollo sia avvenuto nel corso degli ultimi due anni.

Un'immagine del 2010 mostra la sezione della ringhiera crollata - RMS Titanic, Inc. - https://expedition.discovertitanic.com/

Il danneggiamento della prua «è solo un promemoria del deterioramento che avviene ogni giorno. La gente chiede sempre: "Per quanto tempo il Titanic resterà lì?" Non lo sappiamo, ma lo stiamo osservando in tempo reale», ha spiegato alla Bbc Tomasina Ray, direttore delle collezioni della RMS Titanic Inc. Un destino inevitabile che sta colpendo non soltanto la parte anteriore del relitto, ma l’intero transatlantico. I microbi, infatti, stanno formando stalattiti di ruggine che corrodono la struttura metallica. Al deterioramento della prua, poi, si aggiungono altri segni di cedimento già riscontrati in precedenza. Nel 2019 l’esploratore Victor Vescovo aveva notato dei crolli sul lato di dritta, in prossimità degli alloggi degli ufficiali. Alcuni elementi, come il bagno del capitano, non saranno più visibili.