Roma. La nuova Pontificia Accademia di Teologia per le sfide di oggi
Palazzo Maffei Marescotti, nuova sede della Pontificia Accademia di Teologia
Si inaugura oggi a Roma la nuova sede della Pontificia Accademia di Teologia, a Palazzo Maffei Marescotti (via della Pigna 13/A). Si svolgerà nell’occasione, dalle ore 17,30, un momento di studio sulla teologia nel pontificato di Francesco.
Interventi del presidente della Path, Antonio Staglianò (pubblichiamo qui il testo) e di Giovanni Cesare Pagazzi. L’iniziativa è aperta a teologi, docenti, membri di Accademie e università Pontificie, personalità del mondo della cultura.
«Chi ha pensato il più profondo, ama l’assolutamente vivo». Questo verso di Hoelderlin stringe fortemente il rapporto tra “Pensiero e vissuto”. Quando il pensare è autentico non è mai astratto, coglie la vita, perché nasce “nella vita”. Ha fatto bene Papa Francesco in Dilexit nos a citare Martin Heidegger sull’inizio del pensare come prodotto dall’emozione: la scossa emotiva da “pelle d’oca” origina il pensiero profondo. Ad Theologiam promovendam è per la Path (Pontificia Accademia di Teologia) questa “emozione da scossa” per generare un pensiero teologico all’altezza delle sfide culturali del tempo presente, “liquido” (secondo Bauman), “schiumoso” (secondo Sloterdijk). Un pensiero teologico nuovo può cominciare in una Sede come questa, pronta a diventare un “pensatoio”, per un progetto culturale che guarda alla vita di fede della gente, alla testimonianza cristiana in società complesse e plurali, all’inculturazione del Vangelo, allargando i confini della collaborazione e del dialogo, integrando – attraverso la figura degli “Interlocutori referenti” – anche chi crede diversamente o chi “crede di non credere affatto”, così vivendo quello stile sinodale che convoca “insieme” credenti e non credenti a “pensare” per resistere al degrado della barbarie umana, manifesta nelle inutili stragi delle guerre, come nella mercificazione dei corpi del consumismo, nell’alienazione del futuro Metaverso dell’IA, come nel comune egoismo che è alla base di comunità sempre meno solidali, e sempre più individualistiche e conflittuali, violente. È questa teologia “che sa di carne e di popo-lo”, realizzata in stile sapienziale di cui ci parlerà monsignor Giovanni Cesare Pagazzi a esprimere la “novità” del cammino che con questa inaugurazione la Path intraprende. È un entrare nel “novum” dell’Incarnazione abitando, e toccando per nuove melodie e per nuove musiche, le “corde” degli archi tesi tra “meccaniche celesti” (“il cielo stellato sopra di me”) e “la tragicità dell’esistere nella carne” (la legge morale dentro di me), da cui veniamo distratti dalla cultura materialista, come dallo scientismo tecnocratico con la sua salvezza allucinante, asservito al progetto nichilista della post-human condition. La partecipazione così numerosa all’evento segnala l’interesse e le giu-ste aspettative che albergano nei nostri cuori per un impresa che potremmo denominare come “Illuminismo cristico”, al servizio di un “cristianesimo di luce” che vinca la cecità del mondo, come delineato nell’omelia del Santo Padre a conclusione dell’ultima Assemblea del Sinodo dei vescovi sulla Sinodalità. Inauguriamo perciò non tanto una nuova sede per la Path, ma realisticamente “una Sede per la Nuova Path. È infatti “nuova” la Path con i suoi tre nuovi volti, – il volto Accademico, irrobustito dalla creazione del Consiglio di Alti Studi e dell’ampliamento dei membri da 44 a 55 – il volto Sapienziale che si svilupperà attraverso i cenacoli teologici, diffusi dappertutto – il volto Solidale che “dimostrerà” come la “fides quarens intellectum” si incarna nella fides quae per caritatem operatur. Di questi tre volti ci parlerà conclusivamente il prelato segretario padre Marco Salvati. Ringraziamo di cuore il Santo Padre per averci dato questa sede, ottenuta grazie alla mediazione premurosa di Sua Eminenza Baldo Reina, insieme alla vicinanza di monsignor Edgar Pegna Parra, sostituto della Segreteria di Stato, a cui chiediamo di avviare questa inaugurazione, illustrando i “perché” e le modalità per le quali il rinnovamento della Path segni un passo in avanti del rinnovamento che Praedicate Evangelium chiede a tutte le Strutture della Santa Sede, perché si visibilizzi il loro rispettivo e sinodale contributo all’evangelizzazione, all’annuncio della gioia del Vangelo.