Cinema. “La notte brucia”, il premiato corto di Angelica Gallo
La 31enne regista romana Angelica Gallo premiata per il corto “La notte brucia” al 39° Torino Film Festival
Fresco vincitore del premio Rai Cinema Channel nella sezione competitiva International Shorts al 39° Torino Film Festival, il cortometraggio La notte brucia ha visto il debutto alla regia in un film di finzione (dopo il documentario La Quarta Parca del 2019) della 31enne Angelica Gallo, figlia dell’attrice e regista Mirca Viola e del produttore cinematografico Enzo Gallo. Protagonisti del corto sono tre giovani delinquenti della periferia romana specializzati in blitz notturni nelle discoteche, dove mettono a segno i loro colpi spruzzando spray al peperoncino.
A ispirare la regista è stata la tragedia di tre anni fa in cui sei persone rimasero uccise e altre 59 ferite durante la disperata fuga dalla discoteca Lanterna Azzurra. «Ho preso spunto dall’episodio di Corinaldo per parlare del degrado di una società che vede proprio nei giovani le principali vittime – spiega Angelica Gallo –. Ho voluto raccontare la vita di una gang di giovani senza punti di riferimento e senza prospettive, vittime di un’assoluta povertà morale».
L’ambientazione di La notte brucia inquieta e catapulta lo spettatore in un deserto esistenziale dominato dallo straniamento di notti furtive all’insegna della violenza e di una vuota sopravvivenza, fatta di sopraffazione e violenza. Il terzetto vede protagonista Massimo, interpretato dal bravo Eugenio Deidda al fianco di Lorenzo Di Iulio e Valerio Bracale. «La loro disperante povertà – racconta Angelica – sta soprattutto nel fatto di non essere in grado di riconoscere negli altri un benché minimo valore umano. Sopravvivono come vampiri che si nutrono delle vite degli altri in una spirale consumistica rubando per poche decine di euro».
A dare loro i denari in cambio dei quotidiani bottini c’è il 70enne attore e regista statunitense Abel Ferrara in un cameo che si affianca a quello, nel finale del corto, di Marcello Fonte, l’attore lanciato (e premiato a Cannes) con Dogman di Matteo Garrone con cui da anni collabora Guendalina Folador, produttrice di La notte brucia (distribuito da Son of a Pitch). Ma c’è anche l’asfissiante assenza di una vera famiglia nella vita del protagonista che vive in casa con una madre fumatrice incapace di comunicare con quel figlio alla deriva. «Assenti sono anche le istituzioni, nelle vite di questi ragazzi di periferia dimenticati e indotti a vivere nel degrado, senza punti di riferimento sociali – sottolinea la regista –. Loro diventano dei mostri, ma il vero mostro è l’indifferenza di un mondo da cui sono alieni».