Stabat Mater dolorosa iuxta crucem lacrimosa dum pendebat filius. La sequenza di Jacopone da Todi cattura con uno scatto il dolore di Maria che sta sotto la croce di Cristo. Uno stare che è compassione, che vede la Madre dividere il dolore del figlio. Quella Madre che accoglierà tra le sue braccia la Misericordia. Uno stare che la musica ha raccontato facendo diventare l’azione contemplazione. Contemplazione del mistero della morte e resurrezione che torna a risuonare anche quest’anno nel cuore della Settimana Santa. Molti i concerti che da Nord a Sud dell’Italia propongono una riflessione in musica sul cuore della fede cristiana.
OGGI Alle 20.30 al Teatro Regio di Parma si ascolta la versione per pianoforte de
Le ultime sette parole del nostro Redentore in Croce di Franz Joseph Haydn. La partitura, nella quale il compositore ha messo in musica quelle che i Vangeli ci tramandano come le parole pronunciate da Gesù sulla Croce – «Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno», «Oggi sarai con me in Paradiso», «Donna ecco tuo figlio», «Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato», «Ho sete», «Tutto è compiuto», «Padre nelle tue mani consegno il mio spirito» – sarà proposta da Martino Faggiani: alle sonate si alterneranno le meditazioni di don Matteo Visioli, vicario episcopale della diocesi di Parma. Il grande affresco della
Passione secondo Matteo viene offerto questa sera a Milano, nell’Auditorium di largo Mahler, da Ruben Jais alla guida di orchestra, coro e coro di voci bianche Verdi: il capolavoro di Johann Sebastian Bach, che al racconto evangelico alterna arie e cori che dicono il dolore, ma anche la speranza dell’uomo di fronte al sacrificio di Cristo, sono affidate alle voci di Christian Senn, Makoto Sakurada, Karina Gauvin, Stefanie Irayni, Cyrill Auvity, Klaus Kuttler e Daniele Caputo. La Verdi porterà la
Matthäuspassion la sera di Venerdì Santo alla Scala in un concerto a favore della Fondazione don Gnocchi.
GIOVEDÌ SANTO Lo
Stabat Mater è il brano che più compare nelle locandine dei concerti pasquali. In particolare la versione datata 1876 di Antonin Dvorák. Nel giorno in cui si ricorda l’istituzione dell’Eucarestia la si ascolterà domani sera alle 20.30 nella chiesa di Santo Stefano al Ponte Vecchio a Firenze: il coro del Maggio musicale fiorentino e i solisti Sarina Rausa, Nadia Sturlese, Carlo Messeri e Pietro Simone saranno diretti da Lorenzo Fratini e accompagnati al pianoforte da Andrea Secchi. Il capolavoro di Dvorák, ma questa volta nella versione per orchestra e coro, risuonerà al Carlo Felice di Genova con i complessi musicali del teatro ligure diretti da Johannes Wildner. Le voci saranno quelle di Serena Gamberoni, Annunziata Vestri, Francesco Meli e Andrea Mastroni.
VENERDÌ SANTO Lo
Stabat Mater del compositore boemo risuona anche nel giorno nel quale si fa memoria della morte in croce di Cristo. A proporla orchestra e coro del Teatro Lirico di Cagliari diretti da Hansjorg Schellenberger. Un’ora e mezza di musica per raccontare il dolore di Maria sotto la croce con le voci soliste di Alexandra Coku, Claudia Marchi, Roberto Iuliano e Ralf Lukas. Appuntamento alle 20.30, replica sabato alle 19. Un altro capolavoro, una riflessione sul dolore e sulla morte, è la
Messa da requiem di Giuseppe Verdi: la si ascolterà alle 20.30 al Teatro Manzoni di Bologna proposta da orchestra e coro del Teatro Comunale agli ordini di Michele Mariotti. Radostina Nikolaeva, Veronica Simeoni, Aquiles Machado e Sergey Artamonov le voci soliste. Verdi, di cui nel 2013 si celebrano i duecento anni della nascita, anche nel cartellone del Massimo Bellini di Catania: i
Quattro pezzi sacri del maestro risuonano alle 21 (replica sabato alle 17.30) diretti da Fabrizio Maria Carminati. I duecento anni di Verdi, ma anche di Richard Wagner. Il Teatro Regio di Parma propone il terzo atto del
Parsifal, quello che culmina nell’Incantesimo del Venerdì Santo, in forma di concerto: la bacchetta di Juraj Valchua guiderà la Filarmonica Toscanini, il coro del Regio e le voci di Robert Dean Smith (Parsifal), Gerd Grochowski (Amfortas), Stephen Milling (Gurnemanz) e Alisa Zjnovieva (Kundry).