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Atletica. Dall'Ucraina all'Italia: la corsa di Sofiia sognando la pace

Cesare Monetti martedì 12 novembre 2024

Sofiia Yaremchuk, 30 anni, maratoneta ucraina naturalizzata italiana in gara alle Olimpiadi di Parigi 2024

È sabato 26 febbraio 2022 e Sofiia Yaremchuk è agitata nell’hotel ufficiale della Napoli City Half Marathon in attesa di correre la mattina seguente la velocissima mezza maratona partenopea. Tesa, triste, preoccupata. Un momento buissimo della sua vita, solo il giorno prima la Russia aveva attaccato l’Ucraina, sua nazione d’origine. «Tutta la mia famiglia, i miei amici ed il mio popolo stanno vivendo un dramma. Spero che questa situazione si risolva al più presto» disse ai giornalisti quella mattina. «Sarei dovuta andare in Ucraina il 4 marzo, per partecipare al battesimo del figlio, nato dieci giorni fa, di una mia cugina, ma naturalmente non sarà possibile… » continuò. Sono passati quasi tre anni e la situazione internazionale non si è norma-lizzata, ma Sofiia è rimasta anche concentrata sulla sua vita d’atleta professionista. In gara il giorno dopo, prima della partenza, fu rispettato un minuto di silenzio per la pace e per commemorare le vittime della nuova guerra in Ucraina e tutte le guerre, lei corse con il magone in gola e con un fiocco nei capelli con i colori dell’Ucraina. L’arrivo rimase nella storia con la bandiera della sua nazione d’origine sulle spalle. Corse forte, con grinta e rabbia, tanto da segnare 1h10’13”, nuovo primato personale dell’epoca: «Un primato personale importante – disse la portacolori del C.S. Esercito Italiano al traguardo – anche se gli ultimi giorni sono stati difficili per me e con tanta preoccupazione. Napoli, questa gara, questa giornata, tutto è stato splendido. Dedico questo mio successo all’Ucraina e a Leopoli, la mia città a circa 200km da Kiev ». Il 24 febbraio di quest’anno è tornata a Napoli, stessa gara, stesso percorso, il sogno olimpico di Parigi 2024 all’orizzonte e classe da vendere, tanto da segnare il nuovo primato italiano di mezza maratona con 1h08’27”. « È una bellissima emozione, Napoli è sempre nel mio cuore e mi porta fortuna. La gente è meravigliosa» le sue parole questa volta. Napoli ma anche e soprattutto l’Italia e Roma nel cuore, dove vive in maniera stabile dal 2018: «Già dal 2014 ho iniziato a venire a Roma a trovare mia mamma che si era già trasferita da tempo, ricordo che partecipai al 31 dicembre alla We Run Rome, non ero ancora una professionista, mi comprai il pettorale e pensai di aver fatto una stupidata per via della salita del percorso verso i giardini di Villa Borghese. Comunque fu bello, mi divertii molto. Nel 2016 dopo la laurea in scienze motorie, presa a Leopoli, mi sono stabilita a Roma e grazie a Fabio Martelli, comandante del Centro Sportivo Esercito e anche mio allenatore, ho iniziato a lavorare allenando i bambini in pista. È stato poi lui a credere in me, a lanciarmi come professionista seguendomi passo dopo passo. Sono contentissima di questo percorso che stiamo facendo insieme ancora oggi passo dopo passo». Nata nel giugno 1994 ha iniziato a fare atletica a 14 anni amando subito corsa campestre e mezzofondo, anche se da bambina ha provato anche danza, tennis tavolo e altre discipline: «Correvo da ragazzina anche in Ucraina, tutto era semplice e sereno, qualche gara e le trasferte mentre studiavo. Tempi discreti, 1 ora e 14 minuti sulla mezza maratona, 34 minuti sui 10 chilometri, ma non ero ancora professionista ». La doppia vita di Sofiia, tra Ucraina e Italia, con il pensiero fisso a chi è a Leopoli: « È brutto che si debbano vivere giorni così tristi e difficili nel 21esimo secolo. I bambini hanno diritto di crescere sereni, studiando e facendo sport. Penso a mio padre che vive ancora là, mi manca l’atmosfera della famiglia, i miei cugini e i nipoti. Da quando è iniziato il conflitto non sono più potuta tornare, ho fatto una vacanza con una mia amica in Albania questa estate». Da diversi anni c’è la nuova vita a Roma: « Leopoli è piccolina, Roma immensa, i primi tempi quando andavo a correre e allenarmi al parco di Villa Pamphili o Villa Borghese mi sembrava tutto immenso, ero piena di emozioni. Ho visitato tanto la città, la sua infinita storia. La mia vita e casa mia è in Italia, in Ucraina tornerò ma non credo a vivere. Sono orgogliosa di me ora, e ringrazio l’Esercito che mi aiuta tantissimo, grandi traguardi con loro. In Ucraina non avrei potuto fare tutto questo». Quattro le maratone corse, l’esordio con vittoria alla maratona di Venezia nell’ottobre 2021 in 2h29’12, la seconda a Francoforte nel 2022 in 2h25’32 ed infine il record italiano sul veloce percorso di Valencia Marathon a dicembre 2023 con 2h23’16 e questa estate la maratona olimpica. Nel 2021 è arrivata la cittadinanza italiana, da settembre 2023 è arrivato il semaforo verde per indossare la maglia azzurra con esordio ai mondali di mezza maratona e altre due grandi emozioni: prima a Roma a giugno nella mezza maratona dei campionati europei, 19ª al traguardo, e poi ad agosto alla maratona dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Unica convocata sui 42km con Giovanna Epis. Per lei un discreto 30° posto in 2h30’20”: « L’ho tanto desiderata e attesa la maglia azzurra, la vorrò sempre onorare. Con la maglia nazionale ucraina ho gareggiato dal 2016 al 2021, europei assoluti e mondiali di mezza maratona, ma ora l’azzurro è nel mio cuore. Le Olimpiadi sono uniche, al Villaggio Olimpico tutti gli atleti del mondo insieme, diverso rispetto alle maratone della domenica dove sei sola in hotel. È stata una maratona difficile da gestire, con una lunga salita e discesa. Forse avrei dovuto partire con il gruppo principale, stare con loro, dovevo osare e rischiare. Ho avuto paura di essere troppo aggressiva. Chissà come sarebbe andata, un po’ di rammarico c’è. Ho vinto l’1 novembre la Corsa dei Santi a Roma, sto costruendo il mio futuro, in inverno andrò in Kenya in altura ad allenarmi per fare una grande maratona in primavera e poi concentrazione sui mondiali a Tokyo di settembre 2025. È un sogno a occhi aperti poter allenarmi al Centro Sportivo Esercito alla Cecchignola o al parco della Caffarella a sud di Roma».