Venerdì prossimo, 23 marzo, un razzo Ariane 5 lancerà dalla base spaziale di Kourou nella Guyana Francese il modulo ATV3 (Automated Transfer Vehicle), il terzo veicolo di trasferimento automatizzato (ATV) dell’Agenzia Spaziale Europea progettato per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale, che dal 1998 sta orbitando attorno alla Terra a circa 400 Km d’altezza. ATV 3, la navicella spaziale più complessa mai costruita in Europa, è un cilindro lungo una decina di metri e del diametro di 4.5 metri. Ricoperto da una particolare protezione contro gli impatti di meteoriti, una volta entrato in orbita dispiegherà i suoi pannelli solari per una ampiezza di 22 metri. Il modulo raggiungerà la ISS dopo cinque giorni dal lancio e resterà attraccato per cinque mesi fino al prossimo agosto, quando si staccherà dalla stazione per rientrare a terra disintegrandosi nell’atmosfera e smaltendo in questo modo tutti i materiali di scarto e di rifiuto della stazione spaziale. Il modulo trasporterà più di 7 tonnellate di rifornimenti, composti soprattutto da propellente (tre tonnellate), acqua (quasi 3 quintali), ossigeno, cibo e varie attrezzature scientifiche per gli esperimenti programmati a bordo. Va infine ricordato che gli ATV sono stati progettati anche per riportare nella giusta orbita la Stazione Spaziale che, a causa dell’attrito con l’atmosfera terrestre, perde quota. Ma l’aspetto più interessante di questa missione è la dedica del nome. Le due precedenti del 2008 e del 2011 furono dedicate rispettivamente a Jules Verne e Giovanni Keplero mentre la attuale è stata dedicata al fisico italiano Edoardo Amaldi, considerato oggi un vero pioniere "europeo" dello spazio. E proprio per sottolineare il ruolo giocato dal fisico italiano, gli organizzatori hanno messo dentro al modulo di ATV 3 una copia della lettera che Amaldi indirizzò nel 1958 a Luigi Crocco, uno dei maggiori studiosi dell’aerodinamica e della propulsione a razzo. La lettera, come ha sottolineato il presidente dell’ASI Enrico Saggese, è un prezioso documento che testimonia «l’ambizioso obiettivo che Amaldi aveva di realizzare un’organizzazione spaziale europea di carattere pacifico». Dopo i successi dei primi Sputnik lanciati nel 1957 dall’Urss, Amaldi comprese immediatamente l’importanza della corsa allo spazio e si convinse che anche l’Europa avrebbe dovuto sviluppare una politica spaziale indipendente dalle superpotenze. E questa idea era confortata dal fatto che pochi anni prima, nel settembre del 1954, dodici stati europei avevano dato vita a Ginevra al Cern (Organizzazione europea per la ricerca nucleare), il più grande laboratorio di fisica delle particelle. Dopo aver contattato amici ed esperti, Amaldi alla fine del 1958 indirizzò a Crocco la famosa lettera con la quale esprimeva i criteri ai quali avrebbe dovuto ispirarsi la futura organizzazione spaziale europea a carattere pacifico e in grado di sviluppare un’attività tutta europea nel campo dei razzi e dei satelliti in modo originale e libero da coinvolgimenti militari. E da queste premesse nacquero prima l’Esro (Organizzazione europea per la ricerca nello spazio) e quindi l’Esa sicché Edoardo Amaldi può essere considerato come il primo scienziato italiano ad avere avuto una visione europea dello spazio. E ciò nonostante la sua formazione di fisico delle particelle. Nato nel 1908, Amaldi appartenne infatti a quel gruppo di fisici, conosciuto come "i ragazzi di via Panisperna", che guidato da Enrico Fermi fece le prime scoperte sulla "fissione" dell’atomo e sulle prime reazioni nucleari "controllate". Oltre al Cern di Ginevra, inoltre, Amaldi contribuì anche alla fondazione dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). Questa missione dedicata al fisico italiano, sottolinea Luciano Maiani dell’Università La Sapienza di Roma e già direttore del Cern, «è un’occasione unica per sottolineare quanto il ruolo di Amaldi sia riconosciuto e apprezzato dai nostri partner europei e il riconoscimento è duplice, perché parti essenziali di ATV3 sono state costruite in Italia». Dopo la messa in orbita di "Amaldi" l’Esa ha in programma altre due missioni ATV. Nel 2013 sarà infatti lanciato "ATV 4" dedicato ad Albert Einstein e l’anno successivo "ATV 5" dedicato a Georges Lemaitre, il sacerdote belga che propose l’ipotesi dell’"uovo primordiale" e che fu il primo a interpretare lo "spostamento verso il rosso" delle righe spettrali come prova dell’espansione dell’universo.