Le mani sullo scudetto la Vecchia
Signora le ha messe non come artigli che strappano, ma come
sigilli che comprovano una superiorità oggettiva. Quelli
bianconeri sono numeri assoluti che esprimono in questa stagione
2013-2014 una predominio annunciato e mai venuto meno. Cifre
fredde e inequivocabili come il nero sul bianco: 87 punti in 33
partite sono una enormità, significano 28 vittorie e 3 pareggi.
Per 71 gol segnati contro i 22 subiti.
La Juventus quest'anno ha messo in mostra un ruolino di
marcia che non ammette dubbi: ha 10 punti in più rispetto allo
scorso anno, 12 in più rispetto a due stagioni fa. E sia nel
2011-2012, sia nel 2012-2013, ha vinto lo scudetto. Quest'anno -
dati questi numeri - può addirittura puntare al record dei 100
punti: da qui alla fine del campionato vi sono a disposizione 15
punti in tutto, e alla Juve ne bastano 13 per segnare il record.
"Questa squadra sta facendo qualcosa di straordinario" ha
continuato a ripetere Conte partita dopo partita. "Ricordatevi
tutti dove eravamo tre anni fa". Nel 2010-2011 scudetto al
Milan, Juventus settima. Nei due anni successivi, due scudetti,
e quest'anno è ormai cosa certa il terzo.
Solo l'eccezionale campionato della Roma, che con i suoi
attuali 79 punti lo scorso anno sarebbe stata in testa alla
classifica, ha impedito che la Vecchia Signora fosse campione
d'Italia con cinque giornate di anticipo. La Juve ha avuto 4
rigori a favore (contro i 6 di Napoli e Roma), 3 rigori contro
(contro i 2 della Roma). Ha ruotato 26 giocatori, e ne ha
mandati in gol 13. Ha assorbito la delusione dell'eliminazione
dalla Champions League ritrovando nel campionato e nell'Europa
League le motivazioni necessarie.
Ora, a cinque giornate dalla
fine, la Juve potrebbe raggiungere il suo terzo titolo
consecutivo (cosa mai avvenuta dagli Anni Trenta ad oggi nella
storia juventina) addirittura entro la fine del mese. Dovrà
battere Bologna (in casa) e Sassuolo (fuori) e contestualmente
la Roma non dovesse vincere a Firenze e in casa con il Milan.
A suggello di una stagione storica, resta l'ultimo obiettivo,
diventato ormai esplicito anche per la società: la conquista
dell'Europa League. Sfide come quella col Benfica bastano e
avanzano per dare fascino e dimensione europea a quella che è
considerata "l'altra Coppa" rispetto alla Champions. "Ci serve
per fare esperienza" ha sempre ripetuto Conte. Ma mai come
quest'anno ci tiene a vincerla.