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Musica. Jovanotti apre una tv, ecco gli errori che deve evitare

Gigio Rancilio venerdì 26 settembre 2014
Jovanotti si fa la sua televisione. Sul web, dove tutto costa meno. Ci metterà i suoi video, i filmati che ha realizzato finora e in futuro terrà una sorta di video blog, postando interventi video e proponendo dirette estemporanee o di suoi show. Le “trasmissioni” inizieranno il 2 ottobre, ma già dal 27 settembre – giorno del compleanno di Lorenzo – sarà online.Jovanotti spiega così il progetto Jovanotti spiega così il suo nuovo progetto: «JovaTV è la mia televisione e per ora è quello che si definisce una “start up”, un progetto in beta, poi vedremo, ascolteremo le vostre impressioni e andremo avanti. Potrete trovarci i miei video, i miei concerti, materiale inedito recuperato da vecchi bauli, ma potrebbe capitare di trovarci un quiz show o un talent per extraterrestri. Potrete trovarci una serie fiction o un documentario di viaggio. A me piacerebbe metterci dentro esperimenti, viaggi e soprattutto musica. La utilizzerò per raccontare storie, per farvi vedere cose che la TV tradizionale non ha tempo e nemmeno voglia di trasmettere, per avere un archivio di tutta la mia storia, per dare spazio a nuovi registi e videomakers. Parlare di musica, vita, letteratura, orizzonti, scoperte, informazione. Giocare, nel senso della traduzione dall’inglese “to play” che vuol dire anche suonare e anche recitare e molte altre cose».Ecco perché l'ha fatto Anche se è ovviamente presto per giudicare l’esperimento, vale la pena di soffermarsi sulle ragioni che hanno spinto Jovanotti a realizzarlo. Diciamolo subito: in sé non ha niente né di nuovo né di incredibile. In circolazione ci sono già altre cose simili. A essere interessante è il fatto che sempre più spesso, grazie al mondo digitale, le star (e non solo loro) scelgano di arrivare direttamente al loro pubblico senza filtri. Direttamente. Aprono pagine Facebook dove raccolgono migliaia di like solo postando una foto (come per esempio è successo a Morandi) mentre bevono un caffè all’Autogrill. Intendiamoci, fanno bene. Il rapporto diretto è quello che tiene vivo l’amore tra un artista e il suo pubblico. E poi così facendo ottimizzano e rendono quotidiane le comunicazioni con i fan. Non è solo una scelta, diciamo così, affettiva ma una necessità sempre più impellente di marketing. Per continuare ad esistere e a vendere, in un mondo dove si vendono sempre meno album, devo ottimizzare in continuazione tutto il mio repertorio, facendo (ri)vivere ogni giorno. Su tutte le piattaforme e i social network.Ecco gli errori che deve evitarePerò…. c’è un però. Grande come una casa. Alla lunga progetti simili rischiano di portare gli artisti a una sorta di rischio d’isolamento, di autismo. A chiuderli in un rapporto fortissimo e d’amore (quando non sfocia addirittura nella cieca idolatria) che, se lasciato solo, toglie agli artisti il gusto del confronto. Fateci caso: i commenti su Facebook ai post degli artisti sono o accecati dall’amore o accecati dall’odio. Quasi non esistono vie di mezzo. E cioè, adesioni magari con qualche riserva o critiche educate e ben articolate. Jovanotti che è uno degli artisti più intelligenti che abbiamo, lo sa benissimo. Ma sa anche che, quando ha provato a confrontarsi in Rete con gente come Saviano, ha portato a casa una valanga di commenti tutto sommato utili al suo cuore ma intellettualmente poco stimolanti. Per questo ci permettiamo sommessamente di dargli un consiglio: usi al meglio e con tutte le tecniche i trucchi possibili la sua televisione, ma non si stanchi mai di cercare anche contributi e confronti che superino il solito circolo vizioso artista-fan. Il primo a guadagnarci sarebbe lui.