La nazionale italiana riparte dal fresco di Oslo,
battendo 2-0 a domicilio la Norvegia con gol di
Zaza e Bonucci. La brutta avventura brasiliana appare un po' più lontana.
Cambia il clima e l'Italia riscopre il piacevole sapore della vittoria in una gara ufficiale.
E anche fatta la tara del modesto valore
dell'avversario di oggi (ma da queste parti avevano vinto solo
gli azzurri di Pozzo e quelli di Vicini, Sacchi e Lippi avevano
sofferto assai) il fatto deve essere rimarcato. Anche perchè
questa pare essere da subito una squadra di Conte, vincente e
ossessiva come il suo tecnico. Impostata con un giro palla
intelligente, mai in calo di concentrazione: e sicuramente
impreziosita, rispetto alla triste avventura del mondiale
brasiliano, dalle presenze di Giaccherini e Zaza oltre che
dall'inaspettato ruolo di leader in campo assegnato dal ct a
Bonucci. Il risultato di tutto ciò è che l'Italia è in testa
al girone di qualificazione europea, sebbene a pari punti con
Croazia (che però a vinto in casa contro Malta) e Bulgaria (2-1
in Azerbaigian). Viste le premesse estive, crisi federale
compresa, non era scontato.
Conte ha scelto in avvio di replicare in pratica la
formazione già vittoriosa in amichevole con l'Olanda, con l'innesto
di Florenzi al posto dello squalificato Marchisio e il rientro
del titolare Buffon in porta. Trio difensivo formato da
Ranocchia-Bonucci-Astori, a centrocampo De Rossi metronomo a
dettare i tempi delle incursioni di Florenzi e Giaccherini ai
suoi fianchi e di Darmian e De Sciglio sulle fasce laterali. In
avanti gli attesissimi Immobile e Zaza, dirompenti giovedì
scorso a Bari.
Il ct norvegese Hoegmo rispondeva con un prudente
4-5-1, con King unica punta. Pressavano molto, i padroni di
casa: e sicuramente più dell'arrendevole Olanda di Bari. Lo
scopo evidente era quello di mettere in difficoltà Bonucci,
abituato a fare da quarterback nelle squadre di Conte con le sue
sventagliate in avanti. Agiva da vero e proprio regista
arretrato, lo juventino: lanci a destra e sinistra, dove trovava
puntuali i compagni per sviluppare la manovra. Così l'Italia
faceva la prova generale del gol già al 3' (Bonucci lungo per
Darmian che al volo metteva al centro, Immobile e Zaza non
sfruttavano per un pelo).
Rete del vantaggio che poi trovava
poco dopo, al 16': Bonucci innescava De Sciglio sulla sinistra,
tocco in mezzo sul quale facevano velo sia Giaccherini sia
Immobile: sulla palla si buttava Zaza, che batteva Nyland con un
sinistro deviato da Nortdveit. La reazione della Novegia
regalava una lunga fase di possesso palla e solo un paio di
brividi: una girata d King, fuori di poco al 20', e una mischia
gigante in area azzurra al 27'. Ma in realtà a rendersi
pericolosa era ancora l'Italia: a 31' con una gran botta di
Giaccherini, autentico uomo ovunque, respinta con fatica dal
portiere (e Immobile falliva il tap in). E in chiusura di tempo
con un contropiede che portava gli azzurri in superiorità
numerica davanti alla porta avversaria, vanificato però da un
passaggio impreciso di De Sciglio e da un conseguente tiro
affrettato di Giaccherini.
Nella ripresa, dopo lunghe fasi di confusa offensiva
norvegese, Conte sostituiva Darmian con Pasqual, invertendo le
fasce di competenza con De Sciglio: e alla prima palla giocata
l'esterno della Fiorentina da sinistra confezionava un cross al
bacio per Bonucci, bravo a celebrare la propria grande estazione
con una schiacciata di testa vincente. Il gol del addoppio
azzurro chiudeva di fatto la gara: ci provava con un sinistro
rugbystico (palla altissima) Elyounoussi.
L'arbitro ritardava
la sostituzione di Zaza con Poli al 32' e l'attaccante per poco
non si prendeva lo sfizio di andare a segnare un altro gol in
contropiede (traversa piena, con il successivo colpo di testa di
Florenzi neutralizzata dal portiere) e poi costringendo qualche
minuto dopo un difensore al salvataggio disperato. Così Conte
ci ripensava e al posto di Zaza inseriva Destro, poco dopo Poli
rilevava Florenzi mentre Immobile lasciava il campo in barella
per infortunio, unica nota stonata della giornata.