Basta che Totti ne faccia uno direttamente sotto la Curva Sud e, immediatamente, la notizia non sono più i suoi gol ma «il primo selfie in campo». E tutti giù a parlare e rilanciare: il selfie moda, tormentone, questione effimera eppure serissima che ha già scomodato sociologi, filosofi e studiosi del costume. Se sono fortunato nella vita scatterò un selfie che diventerà virale. Onore al capitano della Roma (finora poco avvezzo ai selfie pubblici): ha fatto un capolavoro di immediatezza, cui contribuisce la faccia troncata dall'inquadratura. Anche se poi il Capitano giallorosso lo ha confessato candidamente: "er selfie", come lo hanno ribattezzato i romanisti sui social, era stato ideato prima della partita, e il telefonino portato in campo apposta per il caso in cui si fosse presentata l'occasione buona.
Voilà. Una freschezza, quella contenuta nel "gesto tecnico" di Totti, che viene a mancare quando dal selfie "puro" si passa a quello con il braccio "bionico". Parliamo degli “stick”, i bastoncini telescopici venduti in strada per pochi euro dagli ambulanti. Un vero e proprio business. Si trovano anche on line e, nella loro versione non contraffatta e un po’ più costosa, hanno avuto visibilità al Ces di Las Vegas. Una moda nella moda. Già che mi faccio un selfie, perché non fare ancora meglio e di più? Un selfie “dopato”. Mi immortalo nel mio splendore, qui e ora, con il fai da te e l’aiutino. Se uno dei pregi del selfie (già parola dell’anno 2013 per l’