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Televisione. Il nuovo Mosè tv nel segno del dialogo

Angela Calvini domenica 31 marzo 2024

Il protagonista della serie tv Netflix "Testament: la storia di Mosé"

Non manca la spettacolare divisione delle acque, un must delle produzioni hollywoodiane, ma la vera novità del nuovo Mosè targato Netflix è il suo lato umano e più intimo. Testament: La storia di Mosè è una serie epica in tre episodi disponibile dal 27 marzo sulla piattaforma Netflix che esplora la vita di Mosè e la sua ascesa da fuggitivo e ricercato per assassinio a profeta e liberatore degli ebrei. Si tratta di un docudrama turco prodotto da Karga7 Productions in collaborazione con Netflix.

Dalle rive del Nilo al Monte Sinai fino al Mar Rosso, Testament fonde un ricostruzione filmica avvincente a interviste di esperti delle tre religioni monoteiste, rivelando l'intensa ricerca personale di Mosè per la redenzione e ricreando alcuni degli eventi più emblematici e suggestivi della vicenda. Da I Dieci Comandamenti (1956) con Charlton Heston nei panni di Mosè, passando per Il principe d’Egitto (1998) in versione animata, il racconto del libro dell’Esodo ha ispirato innumerevoli versioni cinematografiche della storia di Mosè. La potente epopea di redenzione e liberazione, che ha tanto affascinato il cinema, qui si alterna ad una analisi storica e teologica da parte di professori, scrittori, teologi e religiosi americani delle tre religioni monoteiste, che spiegano con linguaggio popolare agli spettatori gli snodi personali e spirituali del grande profeta.

La linea base in questa lettura a più voci è soprattutto l’unità che emerge fra Cristianesimo, Ebraismo e Islam su questa figura cardine della Bibbia, del Corano e della Torah. Evidentemente lo sforzo degli autori è quello di parlare ad un pubblico il più ampio possibile cercando punti di unione più che di distinzione. La docuserie è narrata dall’attore britannico Charles Dance, mentre dà il volto al protagonista l'attore Avi Azulay. La nuova serie è diretta da Benjamin Ross. «Chiunque abbia visto I Dieci Comandamenti da bambino era ben consapevole degli elementi più epici della storia – hanno detto a Netflix i produttori Emre Sahin e Kelly McPherson –. Il roveto ardente, le piaghe, la Pasqua, il Mar Rosso e naturalmente i Dieci Comandamenti. Ciò che ci ha veramente attirato è stato il mistero della vita interiore di Mosé, le sue lotte con la propria identità, i suoi dubbi con se stesso, la sua umanità». Molti degli intervistati nella serie concordano sul fatto che la storia di Mosè è più rilevante per le nostre vite oggi di quanto potremmo pensare. «Tutto ciò che riguarda la sua vita, le sue sfide, ciò che ha attraversato e ciò che ha fatto, non c’è niente che non sia rilevante per noi oggi – dice il rabbino Shlomo Einhorn nel primo episodio della serie –. Quando le persone stanno soffrendo ti alzi o stai zitto? La giustizia sociale è iniziata con Mosè».

Una scena della serie tv Netflix "Testament: la storia di Mosé" - Netflix

Alla testata americana The Christian Post Kelly McPherson, produttrice esecutiva della serie, ha aggiunto: «La maggior parte dei resoconti erano più simili di quanto pensassimo da diversi contesti religiosi. Ma abbiamo davvero cercato di lasciare che le motivazioni di Mosè guidassero la storia… in un certo senso trascende qualsiasi religione o insieme di credenze. È amato da tutte queste diverse religioni». L’episodio iniziale, intitolato Il Profeta, approfondisce i primi anni di vita di Mosè come principe egiziano e il suo successivo viaggio nella terra di Madian in seguito all’uccisione di un sorvegliante egiziano. In Le Piaghe, gli spettatori assistono agli sforzi di Mosè per persuadere il faraone a liberare gli ebrei e alla serie di calamità scatenate da Dio sull’ostinato sovrano. Il terzo episodio, intitolato La Terra Promessa, si concentra sugli eventi che hanno portato al conferimento dei Dieci Comandamenti da parte di Mosè. In tutto il racconto cinematografico si intrecciano il racconto dell’Antico Testamento del salvataggio di Mosé dalle acque, l’uccisione del sorvegliante egiziano, l’incontro col roveto ardente e i suoi dialoghi con Dio e il suo rapporto con sua moglie Zipporah.

McPherson ha detto sempre The Christian Post di essere cresciuta frequentando una chiesa battista, ma ha detto che molti aspetti della vita di Mosé l’hanno sorpresa. «Un esperto che ha scritto una biografia di Mosè e poi un pastore cristiano ha condiviso con noi come siano ancora davvero incuriositi dal rapporto di Mosè con Dio – spiega -. Ci piaceva molto il fatto che Mosè avesse questi veri dialoghi con Dio, e che si intensificassero. Ciò non significa che siano in disaccordo, significa solo che avevano questa relazione intima». Testament: The Story of Moses, questo il titolo originale, nasce nel contesto di un rinnovato interesse per i progetti basati sulla fede, e in particolare per quelli che drammatizzano storie bibliche, come dimostrato dal successo di The Chosen. «Le storie della Bibbia sono alcune delle storie più sorprendenti mai raccontate e sono archetipi per tutte le storie, anche nel mondo secolare - ha aggiunto McPherson -. Le storie della Bibbia sono il fondamento di gran parte dell’umanità e della società. Attraverso queste storie comprendiamo meglio anche il mondo in cui viviamo e noi stessi».