Ciclismo. Il Giro d'Italia 2023 parte dall'Abruzzo e si concluderà a Roma
Il Giro d'Italia 2023
Svelata l’edizione 106 della Corsa Rosa: al via il 6 maggio, si concluderà per la quinta volta nella storia a Roma Percorso che si addice a Roglic ed Evenepoel Sarà un Giro che trabocca di storia e dai Trabocchi dell’Abruzzo il prossimo 6 maggio si muoverà. È stato svelato ieri pomeriggio a “las cinco de la tarde”, forse in onore anche di Alberto Contador, che con Vincenzo Nibali erano gli ospiti d’onore, il Giro d’Italia numero 106. La “corsa rosa” è tornata nel cuore della capitale morale del nostro Belpaese, all’ombra del Duomo, in uno dei salotti culturali della città meneghina: il Teatro Lirico, dedicato a Giorgio Gaber. Sarà un Giro che trabocca di storia e magia, bellezza e promesse di spettacolo. Si partirà il 6 maggio dalla Costa dei Trabocchi, in Abruzzo, con una cronometro individuale, sulla pista ciclabile e gran finale a Roma, dove la corsa rosa terminerà per la quinta volta nella sua storia.
Otto tappe per velocisti, tre contro il tempo per un totale di 70,6 km, 7 tappe di montagna con altrettanti arrivi in salita compresa la cronoscalata del Monte Lussari e 4 tappe mosse, molto insidiose, saranno il menù di questo 106° Giro d’Italia che propone 51.300 metri di dislivello nei suoi 3.448,6 chilometri totali da percorrere. L’unico sconfinamento del Giro sarà in Svizzera con l’arrivo in salita a Crans Montana che avrà anche la Cima Coppi di questo Giro: il Colle del Gran San Bernardo con i suoi 2.469 metri. Sulla carta è un Giro bello, molto bello, che strizza l’occhio a Primoz Roglic e al baby fenomeno vincitore della Vuelta e campione del mondo in carica Remco Evenepoel, ma per i suoi 70 chilometri contro il tempo anche al nostro fenomeno Filippo Ganna, che verrebbe non per puntare alla vittoria del Giro, ma per indossare la prima rosa, per dare spettacolo: quello sì. Al vernissage, presentato da Cristina Fantoni e Paolo Kessisoglu, hanno partecipato molti volti noti dello sport. Sono intervenuti anche il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, Jay Hindley, l’ultimo vincitore della Maglia Ciclamino, Arnaud Demare, il vincitore dell’ultima Maglia Azzurra degli scalatori, Koen Bouwman oltre a due grandi campioni che hanno fatto la storia della Corsa Rosa come Vincenzo Nibali e Alberto Contador.
Per la seconda volta nella sua storia il Giro d’Italia partirà dalla Regione Abruzzo dopo quella del 2001. Prima frazione a cronometro, quella di sabato 6 maggio, quasi interamente sulla ciclovia dei Trabocchi che ripercorre la ferrovia adriatica dismessa. La prima parte è interamente pianeggiante con vista sui trabocchi e sul mare fino al porto di Ortona dove la strada sale per poco più di 1 km fino all’arrivo in centro città. Il primo esame sarà martedì 9 maggio, quando i corridori affronteranno la prima tappa appenninica che supera una serie di asperità fino ad accumulare 3500 metri di dislivello quella che da Venosa porta a Lago Laceno. Il secondo arrivo in salita sarà sopra i 2000 metri, quello a Campo Imperatore sul Gran Sasso d’Italia (2135 m) con partenza da Capua. Il giorno dopo sarà la volta della Terni-Fossombrone, una tappa mossa con i muri delle Marche a decidere il finale. Domenica 14 maggio, tappa numero 9, verifica con il tempo: da Savignano sul Rubicone porta a Cesena ( Technogym Village) dopo 33,6 km. Il tappone alpino da Borgofranco d’Ivrea a Crans Montana in Svizzera, arriverà venerdì 19 maggio.
Si scaleranno il Colle del Gran San Bernardo (2469 m - Cima Coppi) lungo ben 34 km pur senza pendenze eccessive. Altra frazione adatta ai velocisti quella che partirà da Sierre a Cassano Magnago prima della tappa “di montagna in città”, la Bergamo - Bergamo di domenica 21 maggio. L’ultima settimana, come sempre, è la più tosta, ma è il tappone Dolomitico, quello di venerdì 26 maggio, da Longarone alle Tre Cime di Lavaredo (182 km e 5.400 metri di dislivello) ad essere il piatto forte. «Sulle Tre Cime ho forse ottenuto una delle vittorie più belle della mia carriera - ha raccontato Vincenzo Nibali sotto ad una tormenta di neve. Quella vittoria fu il marchio di fabbrica che misi al mio primo Giro. Difficile da dimenticare: troppo bello…». Dopo due giorni di grande fatica in alta montagna, ecco la crono finale, da Tarvisio al Monte Lussari (1050 mt di dislivello). I primi 10 km circa si svolgono in piano o leggera discesa prevalentemente lungo la Ciclovia Alpe Adria e permettono di sviluppare grandi velocità. Giunti al Torrente Saisera inizieranno i circa 8 km pavimentati in cemento che portano al Santuario. La passerella finale a Roma ai Fori Imperiali, buche permettendo.