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Il bilancio. Il cinema nel 2016 cresce del 6%, ma a Natale fa flop

Alessandro Beltrami martedì 17 gennaio 2017

Spettatori con gli occhiali per la proiezione in 3D (Ansa)

Il cinema nel 2016 cresce, però è un mezzo flop. Non è un paradosso ma la verità che emerge dai dati Cinetel, ente che rileva il 93% delle sale italiane, presentati oggi a Roma all'Anica dal nuovo presidente Francesco Rutelli: l’impressione, infatti, è quello di un mercato Zalone-dipendente, fatto già evidente negli anni scorsi ma che nel 2016 comincia a manifestare i rischi di crisi da astinenza. Il box office cinematografico italiano nel 2016 cresce infatti del 6% in biglietti (in tutto 105.385.195) e del 3,86% in incassi (661.844.025 di euro) grazie soprattutto a Quo Vado?, il film campione d'incassi che ha totalizzato oltre 9.300.000 presenze in sala e oltre 65,3 milioni di euro (un decimo dell’incasso totale dell’anno), uscito il 1 gennaio 2016. L’assenza di Zalone tra le locandine del Natale scorso ha fatto sì che dal 16 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017 si è registrato un crollo del 35,71% delle presenze e -38,06% degli incassi, a fronte di un affollamento di film senza precedenti, con ben 29 nuovi titoli – una politica distributiva quanto meno poco lungimirante.


"Il bilancio è positivo ma non dobbiamo nasconderci che ci sono dei problemi da risolvere, primo fra tutti la stagionalità: vogliamo che il cinema viva 12 mesi all'anno e su questo abbiamo creato un apposito gruppo di lavoro. Il problema è industriale e occorre dare una risposta industriale", ha detto Rutelli presentando i dati e commentandoli insieme ai presidenti Anec, Luigi Cuciniello, Anem, Carlo Bernaschi, Sezione Distributori Anica, Andrea Occhipinti, Sezione Produttori Anica, Francesca Cima, all'amministratore delegato di Cinetel, Richard Borg, e al direttore generale Cinema del MiBact, Nicola Borrelli.

In aumento la quota di mercato del cinema italiano che in termini di presenze nel 2016 sale al 28,71% contro il 21,35% del 2015, grazie anche a Perfetti sconosciuti, che si piazza al secondo posto della top 10 del box office con oltre 2.700.000 presenze e oltre 17,3 milioni di euro. In calo la quota di mercato del cinema statunitense, passata dal 60,01% del 2015 al 55,19% del 2016. Cresce invece il numero di film distribuiti che nel 2016 sono stati 554, a fronte dei 480 del 2015. Anche questi, però, sono dati contraddittorio: dei 554 film distribuiti nel 2016 "208 sono titoli italiani. Ma solo 3 – ha rilevato Borrelli - si piazzano tra i primi venti incassi. Molte di queste uscite sono ‘tecniche’, avvengono cioè solo per poter ottenere dei finanziamenti". E infatti "molti non raggiungono nemmeno le mille presenze in sala", gli ha fatto eco Cima. "Su questo fenomeno però la nuova legge e i decreti attuativi in arrivo dovrebbero porre un certo freno", ha aggiunto Borelli: "L'ambizione della nuova legge di sistema sul cinema è di non accontentarsi del +6%, che comunque è il risultato peggiore tra i Paesi europei".


Quanto all'iniziativa lanciata nel settembre scorso di una giornata mensile in cui si va al cinema a 2 euro, il bilancio di tutti gli attori del mercato è stato cauto: "I segnali sono ampiamente positivi - ha affermato Borrelli - ma il bilancio lo faremo alla fine. Qualcosa va fatto per riavvicinare gli italiani al cinema e questo è stato un primo tentativo". "I 2 euro sono un esperimento che valuteremo a febbraio -ha concordato Rutelli - quando si concluderà. Ci sono dati positivi, come il fatto che gruppi di ragazzi vanno al cinema tutti insieme, e aspetti più critici. Come Anica abbiamo commissionato una ricerca su questo esperimento ma un'altra ancora più importante viene effettuata sugli italiani che non vanno al cinema. Vogliamo capirne le ragioni e cercare di riportarli nelle sale", ha detto Rutelli.