Cinema. Il cartoon ecologista di Rak arriva nelle sale
Il cartone "Yaya e Lennie - The walking liberty" di Alessandro Rak
Un grido d’allarme per l’ambiente e un inno alla libertà, attraverso un’appassionante storia fra avventura e amicizia: è Yaya e Lennie - The walking liberty, il nuovo lavoro di animazione made in Italy firmato da Alessandro Rak, nelle sale italiane per Nexo Digital dal 4 al 7 novembre. L’avventura ecologista della determinata e giovane Yaya e del suo amico un po’ sempliciotto Lennie ha visto ieri il suo debutto nazionale a Lucca Comics & Games, la più grande manifestazione di fumetti, videogames e fantasia italiana. Un lavoro di animazione per adulti, dal calore italiano e dal taglio internazionale, firmato dal talento di Alessandro Rak, già autore dei premiatissimi L’arte della felicità e Gatta Cenerentola.
A fare da sfondo al film animato, prodotto da Mad Entertainment e Rai Cinema, c’è un mondo post apocalittico. Dopo un misterioso sconvolgimento, la natura si è ripresa prepotentemente il pianeta e ora la giungla riveste tutta la terra, compresa l’Italia e Napoli. In un mondo da rifondare, si oppongono due modelli diversi di società. Da una parte c’è “L’Istituzione”, i cui organizzatissimi seguaci cercano di imporre con metodi dittatoriali un antico ordine precostituito al popolo libero della giungla. A questo processo di “civilizzazione” si oppongono i “rivoluzionari”, guidati da una sorta di Che Guevara simpatico e cialtrone. In mezzo a paesaggi lussureggianti, fra inseguimenti e momenti di riflessione poetica, due spiriti liberi cercano di trovare il loro posto, prendendosi cura l’uno dell’altro: sono Yaya, una ragazzina dal carattere difficile ma indomito, e Lennie, un giovane uomo gigante e affetto da un ritardo mentale. Il cartoon vanta le voci di Massimiliano Gallo, Francesco Pannofino, Lina Sastri, Tommaso Ragno, Ciro Priello. Mentre la colonna sonora è dei Foja.
«La sorgente è stata il romanzo Uomini e topi di John Steinbeck, che vede due giovani protagonisti, di cui uno affetto da ritardo mentale, alla ricerca del loro ruolo esistenziale durante la Grande depressione americana – racconta ad Avvenire l’autore e regista napoletano, il cui film affronta tematiche attualissime. «Il tema ambientale è legato alle conseguenze del sistema produttivo e sociale attuale – spiega Rak –, mentre il tema della libertà è inteso anche in senso contraddittorio. Perché quando una società cresce, le regole paiono essere necessarie ma al tempo stesso creano sfiducia nel prossimo. Il sentimento che lega i due protagonisti è un amore disinteressato e questo è il meccanismo che sostiene un convivere civile. La speranza del film è che dai rapporti fra i singoli le relazioni si facciano più umane».