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Motociclismo. I piloti paralimpici italiani verso la sfida mondiale

Carmen Morrone mercoledì 17 maggio 2017

Scriveranno una pagina dello sport mondiale. Sono i piloti paralimpici che parteciperanno alla prima gara di motociclismo paralimpico in un Gran Prix. Accadrà sabato in Francia al circuito di Le Mans. Una data importante che segna un prima e un dopo. È la prima volta, infatti, che un Gran Premio di motociclismo apre la pista a una competizione di piloti con mobilità ridotta agli arti inferiori o superiori. I motorbikers saranno una trentina e arriveranno da Italia, Francia, Inghilterra, Belgio, Finlandia, Spagna, Colombia, Australia e Nuova Zelanda. Un traguardo raggiunto grazie alla onlus italiana Diversamente Disabili Di.Di., presieduta dal pilota paralimpico dell’Althea Bmw team racing Emiliano Malagoli. «Da cinque anni organizziamo la “International Bridgestone Handy Race” che si articola in alcune tappe che si svolgono in circuiti italiani come Vallelunga, Mugello ed esteri come l’austriaco Red Bull Ring - spiega Malagoli -.

Quest’anno la prima tappa della gara si farà al MotoGP di Francia e per questo ringrazio Claude Michy, promotore del Gp di Francia, e Stephane Paulus, fondatore e presi- dente della Handy Free Riders, associazione nata “copiando” la nostra. Nostro sostenitore è pure il campione Lucio Cecchinello, ora manager del Team Lcr Honda, insieme alla campionessa paralimpica Annalisa Minetti, da sempre nostra madrina». Fra i piloti che correranno a Le Mans ci sarà lo stesso Malagoli. Emiliano nel 2011, in un incidente stradale, perse la gamba destra e un’infezione danneggiò irrimediabilmente quella sinistra. Quella per le moto è una passione irrinunciabile per Malagoli che torna in sella dopo aver sperimentato di persona le lacune nel campo della mobilità adattata. «Era il 2013 e c’erano poche informazioni sia per l’uso della moto su strada sia in pista. Ad esempio, per quanto riguarda la strada scoprii che non c’erano scuole guida o altre realtà con moto adattate da far provare. Per questo nasce la onlus che offre corsi di guida con moto adattate con ausili omologati. Chi vuole, poi, può anche essere seguito nel conseguimento della patente speciale e tornare a guidare la moto sulle strade cittadine».

Per Emiliano la moto è anche velocità in pista. «Molti di noi praticavano motociclismo e il richiamo della pista è stato inevitabile e così abbiamo costituito una squadra e abbiamo iniziato a organizzare gare in Italia e all’estero. Gli adattamenti variano a seconda del tipo di disabilità e in media costano mille euro. È molto utilizzato il cambio automatico; chi non usa le gambe trasferisce i comandi a pedali sul manubrio, e chi ha disabilità ad un arto superiore ha i comandi manuali da una sola parte del manubrio». L’associazione italiana Di.Di. ha fondato la Federazione italiana motociclismo paralimpico, punto di riferimento anche della Fim-Federazione internazionale motociclismo che intende far entrare questo sport fra le discipline dei giochi paralimpici.

La competizione di Le Mans sarà un importante test. La gara si svolgerà, al pari di quella dei colleghi normodotati, sul circuito Bugatti lungo 4.185m con 11 curve, sono ammesse le classi 600cc. e 1000cc. I piloti correranno 8 giri e saranno classificati a seconda del tipo di disabilità. «La partenza è lanciata - spiega Malagoli -. Chi non può usare le gambe non può reggere la moto da ferma. Quindi la moto è tenuta da un meccanico che la lascia appena inizia la messa in moto. Gli esperti stanno studiando come fare la partenza in griglia come i colleghi normodotati. Stiamo già sperimentando una sorta di carrello, come quello dell’areo, per stabilizzare il veicolo che al momento viene azionato dal pilota nel caso in cui debba fermarsi in pista».

Ci saranno i migliori motorbikers. «Gli agonisti nel motociclismo paralimpico saranno un centinaio in tutto il mondo, poi ci sono molte persone che vanno a correre in pista senza fare gare - conclude Emiliano Malagoli -. A Le Mans gli atleti da battere saranno i francesi che hanno il vantaggio di conoscere il circuito. Ci sono anche le donne come la fortissima finlandese Ulla Kuliju». Sabato alle 17.30 entreranno nella storia undici italiani: Alex Innocenti, Corrado Cristiano Caruso, Emiliano Malagoli, Enrico Mariani, Fabio Bitocchi, Giorgio Quintana, Omar Bortolacelli, Giovanni Aranciofebo, Maurizio Castelli, Luca Guerzoni vincitore del campionato italiano 2016 nella classe 600cc, Daniele Barbero, vincitore del campionato italiano 2016 nella classe 1000cc.