Star hollywoodiane e volti tutti da scoprire. Film attesissimi e piccole opere pronte a rivelare nuovi talenti. Il Festival di Berlino, al via giovedì 9 e in programma fino al domenica 19 con 400 film in cartellone, conferma la propria vocazione cinefila. E con oltre 300mila biglietti staccati tra i berlinesi che affollano i tanti spazi dedicati all’evento, vanta il primato di festival metropolitano più solido. A dare il via alla 62esima kermesse tedesca sarà il francese Benoit Jacquot con Les adieux a la reine in cui Diane Kruger veste i panni di Maria Antonietta, fotografata nelle ultime 48 ore di vita. Lontana dagli eccessi della regina pop e capricciosa di Sofia Coppola, la sovrana di Jacquot promette riflessioni sul tramonto di un’epoca e il dramma umano di una donna che attende la morte. Tra i diciotto film in competizione spiccano Captive di Brillante Mendoza con Isabelle Hupert operatrice umanitaria rapita dagli estremisti isla- mici, Jayne Mansfield’s Car di Billy Bob Thornton che sullo sfondo della guerra in Vietnam recita al fianco di Robert Duvall, John Hurt, Kevin Bacon, il cinese White Deer Plain di Wang Quan’an, che rilegge provocatoriamente la storia cinese e Cesare deve morire dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, girato con i detenuti della sezione di massima sicurezza del carcere di Rebibbia. Ma alla Berlinale farà sicuramente discutere Diaz - Don’t Clean Up this Blood di Daniele Vicari (nella sezione Panorama), con Elio Germano e Claudio Santamaria, che ricostruisce le violenze durante il G8 di Genova che vide tra le vittime anche dei giovani tedeschi. Fatti ai quali si rifà pure il documentario The Summit di Franco Fracassi e Massimo Lauria che a partire da interviste e registrazioni proporrà scene la cui violenza ha messo in imbarazzo lo stesso direttore del festival Dieter Kosslick. Ma un po’ di Italia c’è anche nel nuovo film della tedesca Doris Dörrie che ha voluto come protagonista di Glück la nostra Alba Rohrwacher. Il grande pubblico attende invece Angelina Jolie e il suo primo film da regista, In the Land of Blood and Honey, sulla guerra in Bosnia; Michael Fassbender e Antonio Banderas protagonisti del nuovo film di Steven Soderbergh, Knockout - Resa dei conti; Tom Hanks e Sandra Bullock protagonisti di Molto forte incredibilmente vicino di Stephen Daldry (dal commovente romanzo di Jonathan Safran Foer), che racconta le conseguenze dell’11 settembre sulla vita di un bambino, Zhang Yimou e il suo The Flowers of War con Christian Bale che si finge sacerdote per aiutare un gruppo di collegiali e di prostitute a sopravvivere alla furia nipponica durante la presa di Nanchino, Robert Pattinson (ex vampiro di Twilight), U-Una ma Thurman e Kristin Scott Thomas in Bel Ami, dal romanzo di Guy de Maupassant. E ancora: Young Adult di Jason Reitman con Charlize Theron, Flyng Swords of Dragon Gate di Tsui Hark, regista asiatico di culto, Shadow Dancer con Clive Owen, Cherry di Stephen Elliott con James Franco, Indignados di Tony Gatlif sull’Europa in rivolta e The Virgin, the Copts and Me dell’egiziano Namir Abdel Messeeh sulla primavera araba. E poi naturalmente lei, la divina Meryl Streep, che riceverà l’Orso d’Oro alla carriera prima di stringere forse tra qualche giorno anche l’Oscar per la sua lady di ferro.