Agorà

Gran premio del Belgio. In Belgio Mercedes in pole, dietro il vuoto

Paolo Ciccarone sabato 23 agosto 2014
Uno lamenta problemi ai freni, Hamilton, l’altro il traffico, Rosberg. Poi guardi lo schieramento e vedi che i due della Mercedes hanno rifilato due secondi di distacco ai rivali e che Rosberg ha preceduto Hamilton di appena due decimi. Qualcosa non torna, sembra di essere tornati ai tempi della Brabham col ventilatore, anno 1978, quando Lauda rifilava a tutti due secondi al giro. La macchina venne squalificata e il ventilatore vietato, oggi con le Mercedes (guarda caso con Lauda al timone di comando) non possono essere messe fuori perché sono regolari, hanno lavorato meglio e sono stati più bravi di tutti. Ma la sensazione che abbiano lo stesso effetto risucchio di quella monoposto è rimasto invariato. Quello che si fatica a comprendere è come facciano squadre come la Red Bull, terzo Vettel, e la Ferrari, Alonso quarto, a beccarsi un distacco da tappone dolomitico e non da gara di F.1. “La pista è lunga – dice Alonso – c’è poco carico con gli alettoni e noi siamo riusciti a tirare fuori il meglio possibile”. “Non saprei dire, non ho idea, io ho spinto al massimo ma più di così non è stato possibile fare” commenta Vettel. Il segreto è il carico aerodinamico, ma anche un motore che eroga tanta di quella potenza in più da permettere alle Mercedes (che in Belgio avevano un musetto alleggerito e diverso) di usare la potenza in più come spinta maggiore dando più incidenza alle ali. “Di sicuro il mondiale i nostri piloti se lo giocheranno all’ultima gara ad Abu Dhabi – dice Toto Wolff responsabile del team – per il mondiale costruttori penso che a Singapore o in Giappone possiamo chiudere matematicamente il campionato”. Un finale già scritto o quasi, se non fosse che in Ungheria, prima della pausa estiva, le condizioni meteo hanno portato a una vittoria di Ricciardo e a una gara spettacolare: “Qui sarà diverso – dice l’australiano – contro le Mercedes asciutto o bagnato c’è poco da fare, al massimo ce la giochiamo per il podio”. E allora, in attesa del meteo impazzito e di qualche colpo di scena, non resta che aspettare l’evolversi della gara.